E rosso è il semaforo, rosso il pomodoro, rossa la Ferrari. Insomma, di rossi ce ne sono tanti, perfino quello del bilancio di quest’anno che volge al termine.
Non mi riferisco ad alcuna crisi. Penso soltanto che nemmeno con un governo di professori si è riusciti a far studiare il vino alla gente, e neppure a farlo capire al ministro dell’agricoltura.
Ma con tutti i guai che ci sono, pensi al vino?
Certamente! Soprattutto da quando ho saputo che due sole case da gioco a Montecarlo bastano per far vivere bene tutti i monegaschi e non far pagare le tasse a nessuno.
Certamente! Il vino è un grande traino di ricchezza. Purtroppo va detto che un Paese senza questa cultura, anzi, con questa ottusità sul vino e imbecillità di media e di finti eventi mediatici non ci fa sperare in un possibile risanamento. Per fortuna, un bilancio in rosso non sempre rende pessimisti. A volte può dare la forza di credere in tempi migliori. Noi ci vogliamo credere, portando questa emozione dentro di noi e dentro il nostro Natale come un dono, il più bello che la vita ci regala ogni anno.
Un regalo che ci consente di gioire o di soffrire nella riflessione del presente e nella speranza di un buon futuro, per noi stessi e per i nostri amori. Dentro ciascuno di noi, al di là dell'intimo, c’è però anche la nostra realtà di persone affezionate alla cultura del vino, consapevoli di vivere una vita migliore. Con questa concretezza, cresciamo in un ambito in cui l’edonismo è forte, cari lettori, consapevoli anche di renderci così questa vita un po’ più rosa e un po’ più vera.
Certamente in ambiti diversi: quelli di voi che amano e conoscono il vino a prescindere, quelli che hanno partecipato ai Corsi di Sommelier, quelli che ne parlano correttamente nei blog, quelli che ci hanno letto, quelli che il vino lo hanno comunicato per insegnarlo, per scriverlo o per servirlo.
Tutti voi, e soltanto voi, avete contribuito a far crescere questo nostro mondo del vino, a renderlo più tangibile, ampliando la vostra e l’altrui cultura di questa formidabile arte del bere giusto.
Auguri, auguri, auguri! Come sempre, gli stessi di ogni anno, per le parole che si usano, per l’atmosfera, per il senso delle cose che viviamo. È soltanto il tempo a fare la differenza e a rendere gli auguri diversi, non tanto per il trascorrere dei giorni, quanto per le nuove esperienze di ciascuno, gli accadimenti che sostanzialmente mutano la nostra formazione e stimolano la conoscenza, di persone e cose. Certo, il migliore augurio sarebbe quello di poter eliminare invidie e gelosie nella squadra Italia del vino, tra le peggiori malattie dei nostri tempi.
Un augurio concreto resta quello di stare insieme, anche in questo prossimo 2013, con più diligenza e concentrazione, maggiore assiduità, per non perdere freschezza e qualità per fare cose nuove al passo coi tempi.
Quindi, auguri di bere sempre le migliori bottiglie con le persone che amate.
E auguri perché resti rosso il colore del Natale e resti rosso il colore del vino, magari di un altro colore quello del suo bilancio.
Franco M. Ricci
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