Per convenzione, quando un Capo di Stato straniero viene in visita dal nostro Presidente del Consiglio offre un dono di non rilevante valore.

Un pezzo delle tradizioni del suo Paese, un regalo simbolico che vuole essere di buon auspicio e di amicizia.

Pronto, sono Prodi.

È proprio la voce del Presidente del Consiglio dei Ministri al nostro telefono e ci fa i complimenti per aver realizzato un'idea comune.

Cosa c'è, di più esaltante del vino, in grado di rafforzare un'amicizia?
Questo era il pensiero del Presidente del Consiglio dei Ministri, e questo abbiamo interpretato.

Abbiamo così realizzato, ed inviato, il nostro elegante prototipo contenente sei bottiglie di grande vino italiano, la nostra Guida dei Vini e un cavatappi pronto all'uso.

E subito, in prima persona, Romano Prodi, ha chiamato la nostra Associazione per complimentarsi della nostra interpretazione che diverrà il biglietto da visita dei suoi viaggi e delle visite attese a Palazzo Chigi.

Uno scambio di idee su quest'arte di fare vino, capolavoro e prodigio del nostro Paese. Sul grande interesse che ruota oggi intorno a questo universo, a questa cultura di civiltà millenaria, fino a una trentina d'anni fa ancora assolutamente assopita per non aver saputo raccontarla col dovuto riguardo. Sui giovani, sulla miracolosa imprenditorialità giovanile impegnata in vigna, in cantina e nelle numerose "botteghe del vino" che sorgono dalla Sicilia al Piemonte per un nuovo e attraente lavoro.

Ma anche sul problema delle scuole alberghiere italiane, rifugio e parcheggio dei figli per troppe mamme.

Affabile, serio, cordiale, il colloquio prosegue sulla convinzione che il vino sia la scelta migliore per gli omaggi che il Presidente farà ai suoi colleghi nel mondo. Nel salutarlo, l'entusiasmante consapevolezza di un altro bel passo in avanti compiuto da questa bevanda "magica" che conquista il cuore della gente.

E grazie, Signor Presidente.