Non si può rimettere il dentifricio dentro al tubetto, mi disse un giorno con aria consapevole un caro amico.

Voleva dirmi, da grande comunicatore qual era, della difficoltà di tornare indietro una volta che hai dato un segnale forte, anche se amplifichi un sogno.

Ogni giorno, in ogni stagione si ripete il miracolo: la vigna fa tornare nelle mani dell’uomo la potenza e la ricchezza di poter rappresentare la vita con i sapori dell’uva e i colori rubati all’arcobaleno.

Da questa vigna siamo partiti alla fine degli anni Novanta per realizzare un altro spettacolo che il vino sa dare di sé: il premio al lavoro di donne e uomini convinti del costante ripetersi di questo affascinante miracolo.

È questo l’Oscar del Vino che prepariamo ogni anno di questi tempi.

Il vino, questa calamita organolettica, come lo definì con genialità Giacomo Tachis lo scorso anno nel ritirare il suo Oscar del Vino, merita un premio nelle sue molteplici facce, in vigna, in cantina, nei sensi.

Un premio ecumenico che fa sentire forte il suo peso, di cultura e d’arte. Senza approssimazioni, scelte sicure di gente comune e di comunicatori saggi, popolo del vino che ne determina l’autentico successo.

Questa ricorrenza che scandisce il tempo dei cambiamenti e dei progressi quest’anno organizza il suo spettacolo a Roma in Piazza del Campidoglio, quella piazza che nel suo fantastico complesso è la più bella del mondo.

L’Oscar del Vino 2006 sbarca in uno dei luoghi più affascinanti del pianeta, dove gli oltre duemila anni di storia sembrano in comunione con la vita stessa del vino.

Uno spettacolo da non perdere che si accenderà anche in televisione. Su Rai Uno Domenica 11 Giugno 2006 alle 17,30 l’Oscar del Vino: dalla vigna a piazza del Campidoglio in Roma.