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Lo Chardonnay in Italia raccontato da Villa Parens
Pubblicato il 23/10/2015
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Uno dei tanti motti del carismatico Giovanni Puiatti è: “La tradizione vive solo se trova in sé la capacità di rinnovarsi”. Così, insieme a sua sorella Elisabetta, ha da pochi anni ceduto la vecchia azienda al gruppo Tenimenti Angelini per rinnovarsi e ridimensionarsi con soli 6 ettari di proprietà a Ruttars, una frazione in collina nel Comune di Dolegna del Collio. La cantina invece si trova nella bellissima villa di famiglia a Farra d’Isonzo, ristrutturata completamente da poco. Villa Parens è il nuovo nome dell’azienda che in latino significa “genitori” ecco come Giovanni ed Elisabetta Puiatti hanno voluto ricordare il loro papà Angelo Vittorio, grande uomo del vino. Vittorio Puiatti, infatti, cambiò da pioniere la storia del vino in Friuli e probabilmente anche del vino bianco in Italia con la storia dello Chardonnay, quando in Italia non si poteva chiamare così. Vediamo come. Nel 1975 con le conoscenze acquisite nel campo viticolo e dopo doverosi approfondimenti, Vittorio Puiatti decide di etichettare e immettere sul mercato un vino chiamato Chardonnay perché quello che veniva comunemente coltivato e venduto allora per Pinot Bianco in realtà, altro non era che Chardonnay, lo stesso vitigno conosciuto e coltivato in tutto il mondo ma che non era ancora riconosciuto e ammesso in Italia. Così facendo però Puiatti incappa in tutte le sanzioni e i controlli da parte di Repressione frodi, Nas, Usl, ecc. con immediato sequestro e sigillo delle bottiglie e delle vasche contenenti il liquido incriminato. Non si arrese e sempre sostenitore di quella verità, con l’Avvocato Ubaldo Ulcigrai (noto nel foro per ricche e variopinte arringhe) decide di intentare una causa al Ministero dell’Agricoltura. Si sosteneva che nella zona i produttori di barbatelle avevano sostituito il Pinot Bianco con lo Chardonnay, questo perché il primo era poco produttivo e più delicato mentre il secondo, di origine francese, risultava più “amico” al lavoro dei viticoltori della zona. Quindi, Vittorio Puiatti fece causa con ben due motivazioni: la prima accusava gli uffici preposti che se avevano fatto i controlli nel vigneto li avrebbe denunciati per incapacità, la seconda che se non avevano fatto i controlli nel vigneto, li avrebbe denunciati per falso in atto pubblico. Ecco che, nel 1976, la CEE riconosce e ammette all’Italia la coltivazione e la commercializzazione dello Chardonnay consigliando di stampare in etichetta “Pinot Bianco Chardonnay”. Nel 1978, invece, inizia per tutta l’Italia l’era dello Chardonnay. Lo scalpore era stato tanto e tale che tutta la stampa (anche quella internazionale), si era chiesta chi fosse colui che aveva fatto il primo Chardonnay in Italia e dopo vari articoli e interviste uscì fuori il nome di Vittorio Puiatti e la piccola e nuova zona: il Collio in Friuli.

Ma ritorniamo alla Maison Villa Parens: in vigna viene osservata la “viticoltura ragionata” con un uso più ragionato dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari perché si è sensibili alle preoccupazioni relative alla salute del consumatore e alla tutela dell’ambiente. In cantina è categorico il “No” all’uso del legno per tutti i vini per rispetto dell’identità varietale e territoriale e perché, dice Giovanni Puiatti: “Il legno in cantina è come la panna in cucina”. Dal 1983, primi in Friuli, una pressa pneumatica consente di realizzare delle selezioni di prodotto e, con un procedimento esclusivo sotto gas inerte, di proteggere dall’ossidazione il 100% dei mosti ottenuti. Inoltre le dosi di solforosa contenute nei vini sono molto basse, di gran lunga al di sotto alle norme di legge. Così nascono vini sinceri, genuini e puri, schietti che esprimono all’ennesima potenza qualità autentiche quali freschezza e territorialità. Il Blanc de Blancs Extra Brut è il Metodo Classico “Sans Année” di Villa Parens che fa 18 mesi sui lieviti, realizzato da uve Chardonnay al 70% e Ribolla Gialla al 30 %. Luccicante con bollicine sottili e persistenti. Al naso si esprime subito con intensi profumi floreali e di mandorla pelata, poi crosta di pane, agrumi e refoli minerali. In bocca risulta fresco e stuzzicante, agile e gradevole con bella scia agrumata. Duttile a tavola, è da accompagnare a dei fiori di zucca fritti. 

Villa Parens
Via Dante, 69
34072 Farra d’Isonzo (GO)
Tel. 0481 888304
www.villaparens.com
maison@villaparens.com 

 

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