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L’oro di Columbu
Pubblicato il 07/12/2012
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È stato indubbiamente un anno che sotto alcuni aspetti, vedi crisi, lavoro, chiusura aziende ecc., non si scorderà tanto facilmente. Per chi ama il vino, purtroppo, non avremo più modo di avvicinare alcuni tra i personaggi che hanno fatto la storia di un territorio. Per il Barbaresco ricordiamo Angelo Rocca, per il Cirò Antonio Librandi, per il territorio sardo, in particolare per la Planargia, ci rammarichiamo per la scomparsa di Giovanni Battista Columbu, senza alcun dubbio il patriarca della Malvasia di Bosa. Uomo colto e umile, deciso nelle idee e nei progetti, che ha portato avanti dalla fine del dopoguerra contrastando l’analfabetismo nella sua zona, fino ad assumere il ruolo di amministratore locale, parlamentare per due legislature con il Partito Sardo d’Azione, ha tra le tante cose rilanciato la produzione della Malvasia di qualità, con la creazione nel 1972 di una sua azienda vitivinicola tra il paese di Bosa e Magomadas. In pochi anni Giovanni ristruttura completamente la vigna, reimpiantando innesti di Malvasia di Bosa che quasi un secolo prima erano stati sostituiti con altri tipi di varietà. In collaborazione con Salvatotre Deriu detto “Zegone”, che per primo intuì la selezione dei cloni e la lavorazione su impianti a monocoltura, inizia anche l’imbottigliamento e la commercializzazione del prodotto. Dopo solo pochi anni e, dopo che importanti sostenitori gli dedicarono importanti articoli su riviste e guide, Giovanni Battista ottenne l’iscrizione dei suoi vigneti all’albo dei vini Doc. A Bosa si dice che “custu binu cheret chistionadu”, letteralmente “questo vino deve essere parlato”, nel senso di berlo con calma, parlandoci su, ma anche perché esso parla e fa parlare. Giovanni Battista ci ha lasciato a luglio, ma le sue idee ed il suo progetto proseguono senza sosta ad opera dei figli, consapevoli dell’importanza che il vino ha nello sviluppo della cultura e nell’economia di questo territorio abbastanza difficile come la Planargia.

Abbiamo assaggiato la Malvasia di Bosa Millesimo 2006, forse tra le più riuscite della storia enologica della cantina Columbu. Alla vista si presenta dal colore ambra antico, di grande intensità e concentrazione. All’olfatto affiorano riconoscimenti complessi ed articolati, con netti sentori di mandorla, nocciole tostate, accompagnate da macchia mediterranea, eleganti note agrumate e fiori d’arancio. Chiude con gradevoli sensazioni di albicocca secca e datteri. In bocca conferma la tipicità del vitigno, con un gran corpo e una struttura dolce, mai eccessiva, impreziosita da una grande freschezza e sapidità nel finale. Rimane 2 anni in botte di castagno. Da provare da solo, o con formaggi stagionati, erborinati o leggermente piccanti. Accompagna anche la pasticceria secca.

Giovanni Battista Columbu
Via Marconi,1
08013 BOSA (NU)
Tel. 0785 373380
www.vinibosa.com
rafaelcolumbu@tiscali.it

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