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Quando la bottiglia ci sceglie
Pubblicato il 31/10/2014
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Ogni tanto non siamo noi a scegliere il vino dalla cantina, ma è lui stesso a proporsi. Ci sono bottiglie che magicamente decidono che è arrivato il loro momento e “ce lo comunicano”, perché quello è per loro il tempo di esibire doti straordinarie, a volte inattese. Ci aggiriamo inquieti tra scaffali e cartoni, passiamo smaniosi dalla frigo-cantina alle rastrelliere; prendiamo in mano una bottiglia, la posiamo, ne tiriamo fuori un’altra. Potrebbe andare… Poi, all’improvviso, svetta innanzi ai nostri occhi la bottiglia che avevamo quasi dimenticato. Dev’essere “nostra”, subito. Hai visto mai che…

Il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Fonte Cupa è un vino rosso tetragono e profondo, proveniente da vecchie viti coltivate in parte ad alberello e in parte a cordone speronato, fermentato in acciaio e maturato 30 mesi in botti di rovere da 20 e 30 hl. È il vino di punta dell’azienda guidata con maestria e saggezza da Camillo Montori, incastonata nel bellissimo territorio di Controguerra, esattamente al confine tra Abruzzo e Marche. Tra le mani ho un 1998. 16 anni sono un bel banco di prova per ogni grande vino, figuriamoci per quel cavallo di razza del Montepulciano, troppo spesso inquieto e talvolta proprio imbizzarrito. Ma tant’è… ormai è deciso!

Granato caldo con bagliori accesi. Spettro olfattivo corale, balsamico e speziato al tempo stesso, ma dominato anche da profumi di viola e iris, ciliegia ed eucalipto, complessi toni minerali, sfumature chinate, rimembranze di fragoline di bosco su un tappeto di muschio, con echi di grafite e ghisa a completare un bouquet eccezionale, suggestivo e seducente. Sorso ben tirato nella setosa trama tannica, pieno di forza gentile e sinuosa eleganza; elargisce calibrato calore, indomita freschezza e spiccata sapidità, per poi sfumare la sua poliedrica identità in un tempo interminato e indistinto. In parole povere, un vino magnifico.

Camillo Montori è uno dei padri nobili della vitivinicoltura abruzzese; in particolare, è uno dei massimi artefici dell’enorme crescita registrata negli ultimi decenni dai vini del teramano. Più di cinquanta vendemmie di esperienza e un’innata sensibilità per il territorio e per le sue potenzialità hanno consentito alle sue etichette di essere tra le più apprezzate firme abruzzesi in Italia e nel mondo. Posizione consolidata dall’apprezzabile apertura mentale di Camillo, mai ostinatamente chiuso in un’ammirazione ottusa del passato e sempre attento alle possibilità di rinnovarne i fasti con criterio e intelligenza. Tecnica e fantasia, eleganza e concretezza: questo e molto altro rappresentano i vini Montori, probabilmente meno famosi di quanto la loro qualità meriterebbe. Il personaggio è indubbiamente schivo e piuttosto riservato, quello che un tempo si sarebbe definito “uomo di fatti” più che di chiacchiere. In un mondo dedito all’apparenza più che alla sostanza, questo suo carattere ha forse un po’ frenato la fama della cantina, senza però impedire che nascesse un nutrito stuolo di appassionati dei vini sanguigni e seducenti che ne escono ogni anno. Grazie all’impegno e alla passione di Camillo, le antiche masserie di famiglia sono diventate un’azienda agricola dalle solide radici territoriali, ma con lucidi e moderni obiettivi imprenditoriali. Il Montepulciano ricopre oltre la metà dei 50 ettari del vigneto: è il fiore all’occhiello di questa piccola gemma delle fascinose colline dell’Abruzzo Pretuziano, silenziose guardiane di quello che un tempo fu il feudo di Monte Aureo e oggi, anche grazie a Camillo Montori, è una fiorente realtà dell’enologia italiana.

Camillo Montori
Via Piane Tronto, 65 
64010 Controguerra (TE)
Tel. 0861 809900 
www.montorivini.itù
info@montorivini.it

 

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