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Il cuore pulsante di Valdobbiadene
Percorso gustativo in otto etichette di Prosecco Bortolomiol.
Pubblicato il 04/04/2018
Oggi il Prosecco è considerato tra i vini spumanti più famosi al mondo, un vero e proprio fenomeno globale che ha portato a lievitare di non poco i costi per ettaro delle vigne; e che sta spingendo molti investitori a voler chiedere l’ampliamento della zona del disciplinare col fine di aumentarne la produzione.
È vino talmente richiesto e famoso che il suo nome, erroneamente sostituisce tra la gente comune il termine spumante, alienandolo dal suo contesto e dalla sua zona.
Un fenomeno che si deve saper controllare e gestire, prima che perda la propria condizione per trasformarsi in un marchio da esportare: perché non è stato sempre cosi, anzi.
Dopo la seconda guerra mondiale, le vigne dell’allora Prosecco, oggi Glera, erano abbandonate a loro stesse. Le colline di Cartizze, nucleo e cuore della qualità, sembravano non avere futuro.
Il Prosecco è ripartito dalla forza di volontà di chi voleva vedere quelle vigne nuovamente in piedi, sapendo che avrebbe dovuto lavorare duro per raggiungere i primi risultati. C’era bisogno di quella generazione pronta a costruire dal nulla, abile nel rimboccarsi le maniche per iniziare.
Il cuore pulsante di Valdobbiadene / Bortolomiol
Tra i tanti nomi ce n’è uno che non è possibile non citare: Giuliano Bortolomiol. Egli ha saputo, non solo innescare nuovamente il motore enologico dell’intera zona, ma lavorare affinché il Prosecco potesse essere percepito come prodotto di qualità, eleganza e finezza, senza tradire le origini contadine dei suoi avi: ci sono infatti documenti che dimostrano il legame di sangue di Giuliano con Bartolomeo Bortolomiol, fondatore della tenuta nella metà del ’700.
La capacità di non mollare, di insistere portò presto negli anni settanta grandi riconoscimenti al suo Prosecco, anche a livello internazionale.
Il cuore pulsante di Valdobbiadene / La famiglia Bortolomiol
Alla guida dell’azienda si sono aggiunte poi le quattro figlie Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana, così il lavoro è stato incorniciato nel concetto di squadra-famiglia che ha portato oggi la produzione a circa due milioni di bottiglie, provenienti dai cinque ettari di proprietà e dai vigneti di fidati conferitori.
Non è trascurabile l’impegno sociale e ambientale che le sorelle stanno costruendo traghettando una realtà importante come la loro nel nuovo millennio: uso di pannelli solari, packaging leggeri e riciclabili, controllo dei consumi di acqua ed energia, regime biologico in vigna e riduzione dei rifiuti, sono azioni pratiche che crescono parallelamente all’azienda.

La qualità è tangibile in tutta la produzione, suddivisa in più linee. Qui raccontiamo le otto etichette poste in degustazione guidata lo scorso marzo presso la Fondazione Italiana Sommelier.
 
Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Prior 2017
Il calice mostra uno sgargiante color paglierino. Il naso ha una nitida impronta agrumata rincorsa da pera, pesca bianca e fiori di campo. La spuma è carezzevole, il sorso di buona intensità e freschezza con ritorni aromatici di frutta. Presa di spuma in 30 giorni, residuo zuccherino finale 8g/l - 12% Vol.

Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Senior 2017
Il numero “II” sulla capsula sta a indicare che è il secondo nella classifica dal più secco al più amabile, il nome Senior ricorda la sua primogenitura.
Color paglierino, spuma piacevolissima. Il naso, fresco e croccante è sempre orientato su sensazioni primarie di mela, pera, agrume e fiori. Incipit gustativo con piacevole nota dolce, che s’incornicia in un quadro fatto di pesca e mela. Zuccheri 15g/l. 11,55 Vol.
 
Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze 2017
Naso di notevole eleganza, nonostante la sua impronta primaria di mela, pera, pesca bianca e fiori gialli; chiude su mandorla. Il palato nasconde bene la sua dolcezza per il giusto bilanciamento apportato dalla freschezza. Finale di piacevole e lunga durata.
Per la particolare esposizione al sole e la mineralità del terreno qui il vitigno produce acini più rotondi, gonfi e dal sapore zuccherino che rendono la sua qualità assolutamente superiore. Vendemmia manuale. Residuo zuccherino 27g/l. 11,5% Vol.

Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Ius Naturae - 2016
Invitante già dalla spuma. Naso di buona intensità, con fiori di campo, mela e pera e chiusura mandorlata. Bello il connubio freschezza – dote fruttata che allunga decisamente il finale.
I vigneti nel cuore di Valdobbiadene, all’interno del Parco della Filandetta, sono coltivati secondo i requisiti e le prescrizioni del disciplinare europeo per la viticoltura biologica. Residuo zuccherino 10 g/l. 11,5% Vol.
 
Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Bandarossa - 2017
Calice color paglierino. Naso che alle tipiche note primarie di pera e mela, aggiunge mandorla e mineralità; segue una piacevole chiusura floreale. Palato ben equilibrato, dalla spuma avvolgente che termina su decisa freschezza.
Originariamente la “banda rossa” era un segno che il fondatore, Giuliano Bortolomiol, tracciava sulle bottiglie della migliore selezione dell’anno di Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry. Quella riservata agli amici veri che condividevano con lui la passione per la terra, per la tradizione, per il buon vino. Dal 1986 ha una propria etichetta e rappresenta la qualità dei migliori spumanti delle cantine Bortolomiol. Residuo zuccherino 18 g/l. 11,5% Vol.

Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Bandarossa Special Reserve - 2017
Calice color paglierino, dalla spuma invitante e intensa. Al naso compare per la prima volta un soffio di bergamotto, che conduce a piacevoli note di zenzero, pesca bianca e fiori. Palato avvolgente, rinfrescante, dai ricchi ritorni gusto-olfattivi; finale di decisa lunghezza.
La Special Reserve nasce dalla selezione delle migliori uve scelte dai venti vigneti da cui nasce il Bandarossa Prosecco Superiore Docg; segue un processo di spumantizzazione più lungo rispetto al consueto Metodo Charmat: resta a contatto con i lieviti per un periodo che supera i tre mesi, dopo i quali il vino riposa in bottiglia a temperatura controllata per altri quattro. Residuo zuccherino 18 g/l. 11,5% Vol.
 
Il cuore pulsante di Valdobbiadene / Motus Vitae di Bortolomiol

Tutta l’esperienza spumantistica delle Cantine Bortolomiol è stata messa nella linea dedicata a Giuliano, il Valdobbiadene Prosecco Superiore  Brut Nature Rive San Pietro di Barbozza Motus Vitae.
Un Rive prodotto esclusivamente con le uve provenienti dal vigneto di San Pietro di Barbozza, dove anche nel packaging si vuole mettere in evidenza l’importanza della natura: ecco che il marrone scuro rappresenta la terra, e il celeste chiaro il cielo.
Nella degustazione sono state proposte due annate, la 2015 e la 2016.
Non vi sono enormi differenze, si può affermare senza esitazione che sono l’una figlia dell’altra.
Ciò che le separa è l’evoluzione degli aromi che nella 2015 raggiungono una maggiore tostatura mista a sensazioni di caffè, zenzero e frutta matura. Un naso che non sprigiona le attese note floreali e fresche. Un prodotto che si differenzia dagli altri, solitario, pronto a mostrare quali sono gli infiniti confini che la qualità può raggiungere quando dietro ci sono dedizione e conoscenza delle proprie terre. Il palato conferma tutto, nella sua intensità e complessità, dalla decisa conclusione fresca.
10 mesi in autoclave. Residuo zuccherino 0 g/l. Vol
Il cuore pulsante di Valdobbiadene / Bortolomiol
BORTOLOMIOL
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Tel. 0423 9749
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