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Dalla Majella i cereali di Marisa e Camillo
Pubblicato il 12/09/2014
Fotografia

Un pugno di case dominato dall’imponente massiccio della Majella sul ciglio della spettacolare Valle dell’ Orfento. Siamo a Decontra, in Abruzzo, piccola frazione a 850 metri nelle vicinanze di Caramanico Terme, nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Uno scenario che lascia senza fiato in un ambiente caratterizzato da estesi pianori sommitali  e da profonde valli ricoperte di faggete dove scorrono fiumi dalle acque limpidissime. Un inestimabile patrimonio naturale di biodiversità ricco di flora e fauna di particolare interesse. Un territorio che conserva anche pregevoli testimonianze storiche ed architettoniche (dalla Valle Giumentina ai numerosi Eremi ed Abbazie disseminati lungo i sentieri). Decontra è il regno di Marisa Rosato e Camillo Sanelli, maestri di sci e guide di montagna. Con un sapiente intervento di restauro sono stati ristrutturati nel 1998 i vecchi fienili nel rispetto dei materiali e delle tecniche costruttive originali. I lavori di sistemazione hanno portato poi alla luce l’aia in pietra dove un tempo, al termine della trebbiatura, venivano lavorati i cereali. Il vecchio villaggio di pastori, abitato da pochi anziani, ha così cambiato veste grazie alla volontà e all’intuito di questa coppia di appassionati. Dalla ristrutturazione è nato nel 2006 un bellissimo agriturismo: un complesso di case che ospita cinque camere e due appartamenti arredati in modo originale e dotati di ogni comfort.

Pietrantica è anche azienda agricola biologica. In questo territorio, ci racconta Marisa, l’agricoltura e l’allevamento sono stati sempre condotti con metodi che pur nell’evoluzione delle tecniche hanno sempre preservato la tradizione con una attenzione particolare al rispetto della natura e dei suoi cicli. La costante interazione tra attività umane e ambiente naturale ha contribuito a preservare la biodiversità. Il Parco si è attivato da tempo, nell’ambito del progetto “Coltiviamo la biodiversità”, per creare una rete di scambio tra i produttori della zona al fine di conservare e preservare le antiche varietà locali. A questo scopo Pietrantica è stata inserita, insieme ad altre realtà della zona, nella Rete degli Agricoltori Custodi del Parco. Da circa 3 ettari a quasi 1.000 metri di altitudine Marisa e Camillo coltivano grano solina e farro ( quest’ultimo appartenente ad una varietà locale dal seme più piccolo e dall’aspetto vitreo particolarmente adatta alla pastificazione). Si tratta di cereali della tradizione abruzzese ormai dimenticati perché hanno una resa bassissima (a volte anche un quarto rispetto alle rese offerte dalle varietà più comuni). Spiega Marisa che siamo in presenza di  prodotti dalla grandissima digeribilità con proprietà organolettiche ancora da scoprire. Seminati a mano con gli antichi metodi hanno un ciclo molto lungo (si semina nel mese di ottobre per raccogliere nell’agosto successivo). Coltivata anche una particolare e tipica varietà di fagioli (a rischio di estinzione) recuperata presso alcuni anziani abitanti di Pizzoferrato.  “Socere e Nore” il nome caratteristico di questa varietà caratterizzata da una buccia molto tenera e da un interno particolarmente cremoso.

Cereali e legumi che, insieme agli altri prodotti dell’azienda (ortaggi e frutta) e del territorio circostante (carni e formaggi), vengono accuratamente proposti, nelle sapienti preparazioni di Marisa, ai  numerosi  ed appassionati ospiti italiani e stranieri. Possiamo così assaggiare, tra gli altri, la Piancozza, maltagliati di grano solina serviti con pomodoro fresco e ricotta, la zuppa di farro, ceci e zucca, il capretto alle erbe della Maiella, l’arista con mele e timo selvatico. Ad accompagnare le portate, insieme ad una buona bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo, il pane di solina cotto con lievito madre nel forno a legna aziendale. Un pane buonissimo dal sapore antico che affascina e conquista. A colazione è poi la volta di ciambelloni, crostate e confetture di vario tipo tra cui, superlativa, quella di pere e corniolo. Si pranza tutti assieme in un’ atmosfera di sana allegria. Marisa e Camillo, insieme ai figli Viola e Paolo, intrattengono gli ospiti con simpatia e calore, pronti anche a dispensare consigli per passeggiate ed escursioni lungo i numerosi sentieri che circondano l’agriturismo. Da non perdere una sana chiacchierata con nonno Paolino, padre di Camillo. Per gli abitanti della zona un ‘autentica istituzione. Nei suoi racconti i terribili ricordi della guerra sulle montagne si intrecciano con la memoria dei giorni festosi della trebbiatura. Negli occhi vispi e profondi di quest’uomo semplice l’emozione per un Abruzzo ormai lontano.

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