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Pubblicato il 15/03/2013
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A proposito di vino biologico. Per rispondere ad alcuni nostri cari lettori. Non ci risultano al momento prodotti che, in assenza totale di solfiti, siano di grande qualità e longevi. Se ne siete a conoscenza fatecelo sapere. Con i solfiti il biologico è un falso.

Viviamo un momento difficile. Basterebbe valorizzare il vino e altri prodotti della terra per essere ricchi. Quando un Paese perde la propria identità allora sì che diventa povero.

Il Bibenda Executive Master a Roma sta dimostrando che c'è parecchio da fare per il vino. Ci si può impegnare seriamente e riuscire con successo. Se non hai fatto qualcosa con impegno per un tuo grande futuro è perché non hai provato a farlo.

Un monito. Ho sentito gente parlare di vino. Ho sentito saltimbanchi parlare di vino. Ho sentito produttori parlare di vino... Raccontiamoci il vino senza esagerare!

Mi sono affacciato alla rete del vino. Ed ho sentito urlare tra di loro compagni di vino, li ho sentiti gridare con violenza e denigrarsi fra loro. Si trattavano come nemici. Eppure stavano dalla stessa parte.

Abbiamo fatto il BIBENDA DAY. Due cose ho percepito chiaramente: il desiderio smisurato di conoscere la grande qualità, la diversità del vino emozionale. L'impegno quasi sovrumano dei produttori per raggiungere livelli di qualità e di eleganza a volte inimmaginabili. I giorni come questo danno un senso alla vita.

I numeri del BIBENDA DAY 2013. Abbiamo stappato 276 Bottiglie di vino che abbiamo acquistato per 135.000 Euro. Valore medio di ogni bottiglia 489 Euro. Ogni partecipante ha bevuto vino per 736 Euro, valore medio di ogni bicchiere 32 Euro. Poi la Matriciana, boh?

Il Turismo di qualità. Il Turismo è stanco. È buio, non ha un progetto. Il Turismo in Italia non cura seriamente i suoi problemi. Non si accorge di nulla. Una decrescita paurosa. Il Turismo in Italia è ignorante, sembra quasi che voglia comunicarci che Venezia è una città con grossi problemi idraulici. E che a Napoli fanno una buona pizza.

Gerry Scotti tempo fa fece una domanda a un suo concorrente. Qual è il simbolo di Slow Food? Lumaca, Rana, Tartaruga o Zucca? Risposta del concorrente: Zucca!
Poveri noi, come facciamo a far passare dei marchi importanti che indicano qualità del nostro Paese? O forse bisogna scegliere concorrenti meno ignoranti?

Ho sentito in televisione un grillino eletto dichiarare di essere Sommelier e pertanto di essere in grado di occuparsi al Parlamento di Agricoltura.

Ma in televisione ho visto anche Diego Planeta nei suoi vigneti. Mi colpì una frase detta al giornalista che lo intervistava: “Non parlo più dei miei problemi, parlo di quello che faccio”. Bella persona!

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