Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Passerina
Pubblicato il 07/12/2012
Fotografia

Questo vitigno a bacca bianca, che deriva il nome dalle dimensioni minute degli acini e dal fatto che i passeri ne sono golosi, è molto diffuso nelle Marche, dove è considerato autoctono, nel Nord dell’Abruzzo (Doc Controguerra) e nel Lazio, quasi esclusivamente nella provincia di Frosinone che in molti produttori considerano la reale terra natia della Passerina. Questa varietà, che rientra nella famiglia dei Trebbiani ed è probabilmente una mutazione genetica del Biancame, presenta caratteristiche morfologiche ben definite: la foglia è media, pentagonale e penta lobata; il grappolo raggiunge dimensioni medio-grandi, con forma piramidale o conica, mentre l'acino con la piena maturazione si riveste di un bel colore giallo-oro con buccia spessa e pruinosa. La Passerina matura tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre e dimostra una buona resistenza alle muffe e ai parassiti, assicurando una notevole produttività per ettaro; non è un caso che dai contadini riconoscenti sia chiamata anche Pagabebit o Stracciacambiali. Comunque la sua caratteristica più interessante è l’attitudine ad accumulare zuccheri in prossimità della vendemmia senza una proporzionale flessione delle componenti acide. Per questo motivo in passato la Passerina è stata impiegata soprattutto come vino correttivo, complementare con altri vitigni per donare freschezza e vivacità all’uvaggio; solo recentemente è stata rivalutata anche in purezza per creare vini secchi, passiti e non solo; diverse aziende vinicole marchigiane come Il Conte e Cantine di Castignano si sono cimentate con apprezzabili risultati anche nella sua spumantizzazione.

Nelle Marche la terra d’elezione della Passerina è la denominazione Offida, che è compresa tra le province di Ascoli Piceno e Fermo. La tenuta De Angelis, con i suoi 50 ettari vitati sulle colline di Castel di Lama, Offida e Cossignano, è tra le realtà vitivinicole di spicco di questa Docg; fondata oltre 50 anni fa da Alighiero De Angelis, solo nel 1985, con la costruzione della nuova cantina, ha compiuto il salto di qualità che ha consentito di passare dalla produzione di vini da taglio alla realizzazione di etichette di livello superiore. Le gratificazioni non hanno tardato ad arrivare, basti pensare al fiore all’occhiello dell’azienda, il rosso Anghelos che negli anni ha consolidato un’invidiabile tradizione di eccellenza. Ma grandi soddisfazioni derivano anche dai bianchi monovitigno della casa a base di Pecorino e Passerina. Quest’ultimo si presenta nel calice con un luminoso giallo paglierino dai riflessi verdognoli che anticipa un profumo primaverile, delicato ma nettamente definito da narciso, tarassaco, cedro ed erba Luisa. Al gusto la stessa freschezza citrina primeggia sulla moderata dotazione alcolica e si stempera nel palato rilasciando una scia ammandorlata. Il sodalizio con l’insalata di mare o con le cozze ripiene è quasi scontato per cui a chi possiede una visione epicurea della vita consigliamo di abbinare questo vino a una tipica ricetta della cucina fermana, i maccheroncini di Campofilone, realizzati con una sfoglia all’uovo sottilissima e conditi con ostriche, rana pescatrice e verdure di stagione.

Tenuta De Angelis
Via San Francesco 10
63030 Castel di Lama (AP)
Tel. 0736 87429
www.tenutadeangelis.it
info@tenutadeangelis.it
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA