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Uva Favorita, dalla tavola al calice
Pubblicato il 26/10/2012
Fotografia

L’uva Favorita, come il Pigato ligure, è un vitigno riconducibile al Vermentino, varietà approdata in Liguria dalle coste della Sardegna dove allignava già nel XIV secolo. Anche se negli ultimi anni alcuni ampelografi ne hanno ipotizzato la discendenza dalla Malvasia Grossa dei Pirenei Orientali, la tesi più accreditata vede ancora la Favorita come un biotipo del Vermentino e fa rientrare le diverse caratteristiche morfologiche nei casi di variabilità clonale all’interno della stessa cultivar. Questo vitigno è giunto poi nel Roero alla fine del 1600 attraverso le vie commerciali che collegavano le spiagge liguri alle colline del basso Piemonte. La tradizione racconta che i mercanti di sale e di olio usassero accompagnare il loro commercio donando ai compratori piemontesi barbatelle di questa specie che sulle colline del Roero ha trovato l’habitat pedoclimatico ideale per diffondersi. Da una parte il suolo asciutto, sabbioso e con ottime capacità drenanti è in grado di rallentare la vigoria vegetativa della Favorita e di portare a perfetta maturazione i suoi grappoli; questa varietà infatti non predilige i terreni compatti dove spesso viene attaccata da marciumi prima ancora di maturare e di raggiungere il caratteristico colore dorato che ricorda le spighe di frumento al momento della mietitura (motivo per cui i vignaioli la chiamano anche Furmentin). Dall’altra il particolare microclima della zona contribuisce al perfetto sviluppo colturale: le precipitazioni, al di sotto della media nazionale, sono concentrate in primavera e le estati si presentano calde e soleggiate con piogge sporadiche che non compromettono la qualità delle uve.

Anche se gli inventari di cantina dei Conti Roero di Vezza e Guarene, datati 1676, fanno esplicito riferimento alla vinificazione in purezza di questa varietà, nel corso degli anni la Favorita è stata apprezzata soprattutto come uva da tavola per via della polpa dolce, soda e croccante, da cui deriva l’appellativo di uva “prediletta, favorita”; solo nella seconda metà del 1900 alcune aziende locali hanno pensato di darle nuova fama utilizzandola anche per la produzione di vino.

Tra queste la tenuta Giacomo Vico, nel comune di Canale, in provincia di Cuneo. Fondata più di un secolo fa, è attualmente condotta dai pronipoti di Giacomo Vico che, dopo i lavori di ristrutturazione della cantina, hanno deciso di orientare le colture soprattutto verso le uve tipiche del territorio roerino: Nebbiolo, Barbera, Arneis, Birbet (Brachetto del Roero) e Favorita.

Quest’ultima, dopo la lavorazione e l’affinamento in acciaio, dà vita a un bianco rientrante nella denominazione Langhe che viene immesso sul mercato l’anno successivo alla vendemmia. Da gustare soprattutto in gioventù, questo vino, dal colore giallo paglierino, spande un profumo ispirato ai prati in fiore, alle nespole, agli agrumi e alla salvia. Il palato, decisamente fresco e sapido, ricalca la medesima impronta aromatica e si chiude con un finale di bocca ammandorlato, piacevole ma non molto esteso; sulla tavola questa etichetta accompagna egregiamente i piatti semplici a base di pesce e di carni bianche ma risulta insuperabile con la verdure dell’autunno, soprattutto se intinte nella bagna càuda, una salsa a base di olio extravergine di oliva, acciughe salate e aglio, con l’eventuale aggiunta di burro, panna da cucina, latte e noci tritate, che vanta origini antichissime; sembra infatti che i contadini del tardo Medioevo adottassero questa ricetta in occasione di un evento particolarmente lieto come la spillatura del vino nuovo.

Giacomo Vico
Via Torino, 80
12043 Canale d’Alba (CN)
Tel. 0173 979126
www.giacomovico.it
info@giacomovico.it

 

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