Dietro i grandi miti ci sono spesso storie semplici, di gente semplice. Storie di grandi lavoratori e di persone perbene. Conosco Giulio Salvioni (nella foto) da quando il suo nome era ancora lontano dal diventare il mito che è oggi. Tempi in cui Montalcino era ancora fuori dai grandi circuiti turistici della Toscana, senza le file di pullman d’ogni dove, con un solo piccolo albergo nel centro e un paio di graziosi e familiari affittacamere. Per mangiare c’erano tre schiette osterie, la storica Fattoria dei Barbi e un ottimo ristorante amato da Veronelli. Patrizia e Roberto stavano arrivando dal Pianeta Terra di Roma con il loro coraggioso messaggio gourmet. Niente “relais”, niente “spa”, solo istrici, funghi e Brunello. L’Abazia di sant’Antimo visitata all’ora del Vespro con i canti in Gregoriano regalava immagini e sensazioni da Nome della Rosa. In vent’anni è cambiato molto, ma non tutto. Il vino di Giulio (e della moglie Mirella, meravigliosa, stoica e vera eroina della vigna) è rimasto inossidabile alle mode, ai cambiamenti, agli scandali o presunti tali nel frattempo intercorsi. La grandezza e il mito di Salvioni risiedono proprio nell’estrema semplicità della filiera, saldamente poggiata su uve di straordinaria qualità provenienti dai pochissimi ettari della Cerbaiola, vigna sempre soleggiata e incastonata nel cuore della denominazione. La cantina è quanto di più semplice e di incredibilmente tradizionale si possa immaginare. Splendide botti da 20 hl in pochi metri quadrati, quattro rigorosi anni di legno, imbottigliamento manuale, etichettatura manuale. Ed è da evidenziare, insieme all’austera maestosità del Brunello, la grandezza insuperabile del Rosso di Montalcino, in grado di mettere in fila e lasciarsi alle spalle per complessità e longevità la maggior parte dei suoi fratelli maggiori di altre aziende. Dal 1985 Salvioni non ha sbagliato un colpo, in particolare nelle annate considerate “piccole”. Stappare oggi i suoi ’86, ’87, ’89, ’92 è emozione pura. Vini che evolveranno per cent’anni e collocheranno alla storia una perla universale ed eterna dell’Italia enoica.
Salvioni - La Cerbaiola
Montalcino (SI)
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