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Alla radio il vino non si vede
Pubblicato il 24/02/2012
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Ho ricevuto un link sulla mia pagina facebook contenente l’esortazione a eliminare l’esame visivo dalle tre “canoniche” fasi dell’analisi sensoriale del vino, al fine di consentire ai non vedenti di poter far parte, a pieno titolo e non parzialmente, del mondo delle degustazioni “ufficiali”. Non so se un giorno ciò accadrà, ma certamente la provocazione è legittima e l’argomento merita perlomeno di essere discusso nelle sedi di competenza. L’esame visivo del vino riveste, di massima, carattere sopratutto estetico lasciando il pieno riscontro di malattie, difetti e alterazioni alle successive fasi olfattiva e gustativa. Una risposta immediata, magari non voluta, arriva dalla bella iniziativa lanciata da Radio Due, dove all’interno della trasmissione Decanter sta andando in onda il primo corso radiofonico per sommelier. Un articolato percorso didattico di avvicinamento al vino per i radioascoltatori, nel quale, al di là dei ricchi compendi informativi, il vino potrà, da parte dei discenti, essere immaginato attraverso le parole dei docenti. Colori, profumi, sapori e aromi saranno scomposti in segnali radio e ricostruiti nel libero immaginario degli ascoltatori. Ognuno potrà “pensare” il vino di volta in volta in argomento corroborandolo delle proprie emozioni scevre da qualsivoglia condizionamento estetico. Credo che il modo migliore per assimilare quanto verrà esplicato possa essere quello di ascoltare a occhi chiusi, perché gli occhi, una volta tanto, non serviranno proprio a nulla; le descrizioni saranno supportate dal linguaggio universale di brani musicali che richiameranno ed esalteranno le sensazioni del vino degustato. I non vedenti, i cui sensi dell’olfatto e del gusto sono infinitamente più sviluppati della media degli esseri umani, saranno involontariamente ma inevitabilmente i migliori allievi di questa bella iniziativa. Chissà che questo non possa essere un ulteriore spunto di positiva riflessione per i carissimi Fede & Tinto, splendidi conduttori, e per tutti i docenti che regaleranno al pubblico le loro emozioni e la loro cultura.

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