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Infine la neve, a rischio i mercati agrolimentari
Pubblicato il 10/02/2012
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La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) e la Coldiretti stanno lanciando in questi giorni un forte grido d’allarme sulle conseguenze dell’ondata di freddo e maltempo per quel che concerne le consegne dei prodotti deperibili e “a cascata” il corretto funzionamento dei mercati agroalimentari e l’aumento dei prezzi di questi beni. La Cia ha già quantificato in 100 milioni di euro i danni per gli agricoltori che hanno visto letteralmente paralizzate le consegne di tutti quei prodotti ad alta deperibilità come latte, ortaggi, frutta e anche carne. Il danno poi, secondo la Confederazione è duplice: prima in campo, dove giacciono incolte alcune produzioni, successivamente, qualora la raccolta dovesse essere andata in porto, gli alimenti rischiano di deperire per l’impossibilità di essere trasportati a causa delle cattive condizioni stradali. Dello stesso parere è la Coldiretti, che aggiunge un altro rischio, stimando che almeno 2 milioni di capi tra mucche e maiali rimarranno “a bocca asciutta” per la difficoltà nell’approvvigionamento dei mangimi. La situazione poi si trasmette sui mercati agroalimentari che “viaggiano a scartamento ridotto”, vedendo in decisa diminuzione l’offerta delle colture invernali come verze, cicorie, cavoli e carciofi solo per fare alcuni esempi e tutti i prodotti ad alta deperibilità, con conseguente aumento dei prezzi al consumo per contrazione dell’offerta. Una situazione simile, ricorda Coldiretti, si ebbe nel 1985, con conseguenze per le differenti filiere dell’agrolimentare che andarono ben al di là della stagione invernale.

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