Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
One night in Bangkok…
Pubblicato il 30/12/2011
Fotografia

Bangkok è ormai a buon diritto una delle grandi capitali della ristorazione, affiancandosi a Hong Kong, Singapore, Shanghai nel fermento enogastronomico che in questi anni pervade l’Oriente. L’alta ristorazione è stata in questi anni, di fatto, il solo veicolo di commercializzazione per i vini di qualità in tutto il sud-est asiatico, dove erano sostanzialmente assenti enoteche e wine bar, i canali per noi più tipici e tradizionali. La citazione al passato è obbligatoria, perché il fenomeno dell’ultimo anno che vede Bangkok quale assoluta capofila, è l’impressionante proliferazione di locali dove la mescita del vino sembra essere diventata una moda. I giovani thailandesi, al pari dei coetanei romani, milanesi, londinesi o madrileni, hanno scoperto il piacere trendy di conversare davanti a un ampio calice di cristallo. I numeri, in pochi mesi, sono da capogiro, in particolare se interpretati in chiave futura: 120 wine bar aperti in un solo anno alla corte di Siam, con fatturati di milioni di euro, e varie centinaia in procinto di essere avviati nel 2012 con progetti già finanziati. Il vino italiano è quello che oggi riveste il maggior appeal che nessun altro prodotto, né francese né australiano riescono a generare. Moscato e Prosecco, già venduti in grandi quantità, possono essere la testa di ponte per tutte le nostre denominazioni di prestigio. Se fossimo bravi, finalmente, a fare sistema, coglieremmo un’opportunità unica per essere noi a riempire quei calici e affermare, anche nei numeri, una leadership qualitativa ormai riconosciuta. L’oriente ci sta aspettando, ma è un treno che corre veloce, si rischia di perderlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA