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Nel mare del Chianti, la luce di Fietri
Pubblicato il 23/12/2011
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Il pervasivo incremento della qualità del vino italiano dell’ultimo ventennio è passato, spesso, attraverso l’ascesa alla ribalta di territori semisconosciuti o nella “riconversione” ad aree vitivinicole di lande mai immaginate in tal senso. Toscana docet, dal Bolgherese alla Maremma: terre che grazie a veri e propri pionieri del vino hanno acquisito dignità di respiro universale. Ma c’è anche chi, con grande coraggio e determinazione, ha deciso di investire le proprie risorse in zone dal blasone consolidato e “inflazionate” per l’abnorme numero di etichette ed ettolitri ivi prodotti. Emergere e trovare uno spazio di evidenza nel fitto e immenso mare magnum del Chianti Classico, ad esempio, è quanto di più arduo un imprenditore del vino possa oggi tentare. Fietri, dieci ettari incastonati nelle celeberrime colline tra Gaiole e Castelnuovo Berardenga, è una bella realtà dove la famiglia Di Capua, coadiuvata da Stefano Chioccioli ha deciso, nel 2003, di avviare un progetto di qualità senza compromessi. Rese bassissime, sempre ampiamente inferiori al chilogrammo per ceppo; cantine modello per pulizia e organizzazione, divise tra fermentatori in acciaio e tonneau di elevazione da 700 litri; filiera interamente dedita al rispetto della materia prima, prevalentemente costituita da Sangiovese dal quale, oltre a un seducente e raffinato Chianti Classico, si ricava un formidabile quanto sorprendente rosato, vini recentemente affiancati da un ottimo Chardonnay, “Hic et Nunc”, realizzato in stile borgognone. Fietri è anche un gioiello di ospitalità, dove è possibile pernottare in splendidi appartamenti, dislocati tra i vigneti, nei quali il tempo sembra davvero essersi fermato.

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