Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Champagne senza indugi
Pubblicato il 13/11/2015
Fotografia

Beaufort è estremo, inimitabile e indimenticabile. Diverso da qualunque altro Champagne possiate mai immaginare. Beaufort sta allo Champagne come i Pink Floyd stanno alla musica e definire folle colui che lo fa è un complimento. Beaufort sente il "terroir " come coscienza, ha un rispetto totale e profondo verso di lui. Non altera nessun equilibrio, i concimi chimici sono sostituiti da un compost vegetale, riduce al minimo gli interventi in vigna e i capricci della natura vengono da lui compresi e ricambiati con altrettanti capricci. Basta pensare che le sue vigne sono coccolate con l'aromaterapia, impiegando oli essenziali nebulizzati poi sulle viti che vanno a sostituire i tradizionali prodotti chimici e con l'omeopatia, dove le vigne sono curate con un composto fatto di foglie malate, rese poltiglia e poi spruzzate: “la cura del male attraverso il male”. E quindi si aggira al mattino per la cura omeopatica e alla sera per quella aromaterapica. Ma Jacques Beaufort (nella foto), con i suoi principi riguardanti Steiner e la biodinamica, lo lasciamo a un capitolo a parte, perché troppo piccante e complesso sarebbe intraprendere un viaggio su queste tematiche. Si può solo ricordare la storia della “mela” dalla quale tutto ebbe inizio ma attenzione, una storia ben lontana e meno piccante rispetto quella riguardante Adamo. Nel 1969 Jacques Beaufort ha dei problemi di allergia e si accorge che a causarli sarebbero stati i trattamenti chimici che suo padre André utilizzava per proteggere la coltivazione delle proprie mele che lui puntualmente mangiava. Al contrario, non aveva nessun disturbo quando mangiava le mele coltivate dalla famiglia della fidanzata che invece non utilizzava nessun tipo di pesticida.

I vigneti sono collocati in due comuni completamente differenti: Ambonnay, nella Montagne de Reims e Polisy, nella Côte des Bars dipartimento dell’Aube. La proporzione dei vitigni è la stessa per Polisy e Ambonnay, ossia circa 80% di Pinot Nero e 20% di Chardonnay. L’affinamento sui lieviti del Brut Réserve non è mai inferiore a 24 mesi, mentre i millesimati possono restare sui lieviti anche molti anni, con un dégorgement récent al momento della commercializzazione. In cantina la sboccatura, si fa ancora “à la volée", a mano, per “far respirare un’ultima volta ogni bottiglia e perfezionare la cuvée”, dice Jacques Beaufort. A Polisy ci sono i figli di Jacques che coltivano altrettanti 6 ettari, zona a Sud della Champagne ora sempre più conosciuta ed entrata da pochi anni a far parte del grande regno delle "bulles" francesi. Anche qui si fa coltura biologica abolendo qualsiasi forma chimica e anche qui c’è il filo conduttore “fruttato”, quello che caratterizza tutto lo stile Beaufort e forse proprio per questo o lo si ama o lo si odia ed è da considerare solo dopo aver bevuto molti Champagne.

André Beaufort Polisy Brut Réserve è straordinario con bollicine lievi e carezzevoli. L’incarnato è dorato e conturbanti sono i suoi profumi minerali-iodati, poi la frutta gialla, il mandarino, aperto su zenzero e salvia. Al gusto dà emozione, c'è un inizio di viva acidità che poi si fonde con la frutta creando un'altalena di morsi taglienti e respiri caldi. Se si lascia un po' nella bottiglia lui riesce a cambiare, a crescere, a muoversi e a donare altre sensazioni sempre diverse e forse anche un qualcosa di recondito che non ti aspetteresti mai da uno Champagne. Frutta candita e mela cotogna riemergono in una tenace persistenza.

André Beaufort Ambonnay Demi-Sec Grand Cru Réserve è uno Champagne a sé, il migliore Demi-Sec che esista nella Champagne, dove questa tipologia lascia un po' il tempo che trova. Il Demi-Sec, in casa Beaufort, nasce negli anni '80 in risposta alla domanda di come il suo Champagne potesse essere con un un po' di residuo zuccherino (oltre 40 g/l). Per fare un ottimo demi-sec ci vuole una spalla acida assolutamente decisa per non cedere alla tentazione di abbandonarsi alla totale dolcezza e sedersi su di essa senza dare emozioni. Si presenta in abito festoso dorato. I profumi sono straordinari, di limone di Amalfi, zucchero filato, cedro per poi passare a suggestioni fungine. In bocca è commovente, aleggiano abbracciate sapidità, acidità e dolcezza senza soluzione di continuità. Infinito (e il naufragar m'è dolce in questo mare).

Beaufort
1, Rue de Vaudemanges
51150 Ambonnay - France
Tel. +33 (0)3 26570150
www.champagnebeaufort.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA