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Un Petit Verdot dalla terra dei Butteri
Pubblicato il 09/01/2015
Fotografia

Nel 2000 il giovane enologo Lorenzo Zonin compra nel comune di Gavorrano, in piena Maremma, il Podere San Cristoforo, un’azienda vinicola le cui radici enologiche risalivano ai primi del Novecento, e inizia a innestarvi la propria filosofia produttiva ispirata all’agricoltura biodinamica; oggi buona parte dei 15 ettari vitati della tenuta, distribuiti su terreni ghiaiosi e argillosi, derivanti dallo sfaldamento delle colline minerarie di Gavorrano, ed esposti alle fresche brezze provenienti dal vicino litorale grossetano, è governata secondo questi principi. Il Sangiovese occupa la parte principale del vigneto (10 ettari); vi sono anche piccole enclavi destinate alle uve bianchi locali, Vermentino e Trebbiano, eppure è il Petit Verdot il vitigno da cui deriva il vino più prestigioso della casa, l’Igt San Cristoforo.

Di questa etichetta abbiamo provato una delle annate più belle che si ricordino da queste parti, la 2010, caratterizzata da una primavera molto piovosa e da un clima successivo quasi sempre asciutto fino alla vendemmia, ai primi di ottobre. Le uve di Petit Verdot, perfettamente mature, hanno consentito di produrre un vino di notevoli equilibrio e struttura; la fermentazione è stata innescata con i soli lieviti autoctoni in container di acciaio inox di piccola dimensione e si è protratta per 7 giorni, seguita dalla malolattica spontanea in barrique. La maturazione si è svolta per 10 mesi in piccoli legni usati e, in ossequio ai dettami della biodinamica, l’imbottigliamento è avvenuto durante la fase di luna discendente e senza effettuare alcuna filtrazione, ragione per cui il vino può presentare sedimenti naturali.

Dal compatto e luminoso mantello rubino il San Cristoforo 2010 emana senza esitazione folate di terroir in cui primeggiamo sugose amarene e giuggiole, radici di china, humus, erbe aromatiche, tamerici, quindi tè nero e cenni minerali e insieme salmastri. In scia affiorano legni stagionati, uno sfaccettato mix di spezie e uno sbuffo di cipria a impreziosire ulteriormente la parata. All’assaggio la perfetta, quasi didascalica, trama tannica s’insinua nel palato e ne prende possesso, intrecciandosi alle volute dell’alcol con un effetto di grande armonia e seduzione. Lampi di tesa acidità e di una mineralità tutta territoriale mantengono alta la vibrazione gustativa fino alla chiusura che scorre lunga e appagante, facendo onore alle parole che campeggiamo sull’etichetta e che sono il motto di tutta l’azienda: “Bonum vinun laetificat cor hominum”.

Podere San Cristoforo
Via Forni - Frazione Bagno
58023 Gavorrano (GR)
Tel. 335 8212413
www.poderesancristoforo.it
info@poderesancristoforo.it

 

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