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Spumante D’Angelo, lo Charmat venuto dal Sud
Pubblicato il 12/12/2014
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Specializzata nella produzione di etichette a base di Aglianico, il vitigno principale in cui si identifica l’enologia della Basilicata, la cantina D’Angelo, di stanza a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, si è perfezionata anche nella versione spumantizzata; benché l’Aglianico si presti anche alla rifermentazione in bottiglia, per privilegiare la freschezza e la florealità degli aromi lo spumante della casa è realizzato con il Metodo Charmat a bassa temperatura. Dopo le operazioni di diraspa-pigiatura dei soli grappoli di Aglianico, le uve sono sottoposte a un periodo molto breve di macerazione. Si procede quindi alla separazione della massa dalle bucce e dai vinaccioli e a un’accurata filtrazione; la fermentazione ha luogo in serbatoi di acciaio inox, lasciando un residuo zuccherino pari a 50 grammi per litro, ed è seguita dalla presa di spuma in autoclave. Il risultato è un vino dal colore rubino luminoso con scintillanti riflessi purpurei, dal perlage ricco e schiumoso in superfice. Dal flûte saturano lo spazio circostante profumi di peonie, petali di rosa canina, sciroppo di cassis, fragoline di bosco e note muschiate. Il sorso, dall’incedere abboccato e cremoso, punta sugli accenti freschi e sui tannini delicati e fruttati per equilibrare la dolcezza e garantire una piacevole persistenza.

Con l’approssimarsi delle feste questo spumante sembra fatto apposta per i brindisi di Natale, non per nulla proviene dalla terra del poeta latino Orazio, originario di Venosa, che, nelle Odi, incitava i suoi contemporanei ad afferrare l’attimo (Carpe diem!) e a cogliere il lato epicureo e dionisiaco della vita con la famosa frase “Nunc est bibendum!”. E sulla tavola è consequenziale l’abbinamento con i tanti dolci della tradizione natalizia lucana. Tra i più golosi ci sono le canestrelle o crustole, realizzate con una pasta frolla poco zuccherata a base di farina, uova, strutto e pochissima acqua che viene tagliata a liste dentellate e poi ripiegata a spirale per dargli una forma simile a quella di una rosa; le canestrelle sono poi fritte e asperse con vincotto o miele, zucchero a velo o con qualche goccia di ficotto (un prodotto tipico della provincia di Matera, ottenuto col succo dei fichi concentrato attraverso una lenta cottura). Con la stessa pasta sono preparati anche i calzoncelli o cuscinetti, farciti con un ripieno di castagne lessate (o ceci), cacao, cioccolato fondente in scaglie, cannella, chiodi di garofano e buccia d’arancia grattugiata.

D’Angelo
Via Provinciale 8
85028 Rionero in Vulture (PZ)
Tel. 0972 751517
www.dangelowine.com
dangelowine@tiscali.it

 

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