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Mipaaf, credito, terre e formazione per sostenere lavoro under 35
Pubblicato il 14/11/2014
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Si è chiusa a Bruxelles la sessione di lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue, durante la quale la Presidenza italiana ha presentato un documento a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura in favore dei giovani agricoltori, che ha raccolto ampio consenso da parte degli Stati membri.

“Ho registrato grande attenzione da parte dei colleghi europei sul documento che abbiamo presentato” ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina. “Si tratta di misure fondamentali per sostenere il lavoro dei giovani agricoltori e per dare un futuro all’agricoltura europea. Sono soddisfatto perché anche gli altri Stati membri hanno compreso che la disoccupazione giovanile va contrastata mettendo in campo provvedimenti urgenti e straordinari. Nell’area dei 28 Paesi Ue, secondo i dati dello scorso Maggio, circa 5 milioni di giovani non hanno un lavoro. L’ultimo censimento europeo in agricoltura del 2010 ci segnala inoltre che la percentuale di agricoltori under 35 era del 7,5%, a fronte di un 30% di over 65. Bisogna invertire la rotta e adottare provvedimenti per il ricambio generazionale, sia con un’iniziativa comune europea, ma anche attraverso interventi nei singoli Stati. Ci siamo già mossi a livello nazionale su questo aspetto adottando un piano giovani in 10 azioni: dalla concessione di mutui a tasso zero, alle detrazioni per l’affitto di terreni agricoli, agli sgravi fiscali di 1/3 della retribuzione lorda per la stabilizzazione di giovani under 35, alle deduzioni Irap al 50% per le assunzioni di giovani nelle regioni del Mezzogiorno, fino ai crediti di imposta per investire nell’innovazione, nelle reti di impresa e nell’e-commerce. Adesso – ha aggiunto il Ministro Martina – il nostro auspicio è che la Commissione europea recepisca l’orientamento del Consiglio e formuli una proposta concreta”.

Questi i tre punti principali del Piano per i giovani agricoltori per accesso al credito, alla terra e per la formazione:

1) Concessione di crediti dedicati da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti)
La proposta prevede di coinvolgere l’istituto per fornire un sostegno economico ai giovani agricoltori che intendono accedere ai finanziamenti. La BEI può intervenire attraverso una Garanzia bancaria europea e con prestiti favorevoli agevolando i giovani agricoltori che intendano avviare un'attività nel settore agricolo. Il requisito richiesto ai giovani agricoltori è dimostrare di avere una qualifica o competenze  di formazione professionale e presentare un “business plan” strutturato dell'investimento proposto . L'intervento della BEI potrà essere così complementare agli strumenti nazionali esistenti. Parallelamente bisogna facilitare l’attuazione delle misure per gli under 40 contenute nella PAC 2014-2020.

2) Misure per l’accesso alla terra
Il documento italiano ritiene necessario prevedere strumenti che favoriscano l’acquisto di terreni agricoli da parte di giovani, anche in deroga alle attuali norme in materia di aiuti di Stato.

3) Istituzione di un’“erasmus” per i giovani agricoltori europei
La Presidenza italiana propone un “Erasmus” per i giovani agricoltori. L’obiettivo è quello di facilitare lo scambio di informazioni e di esperienze professionali tra le diverse realtà agricole europee. Il supporto sarebbe garantito dalle reti rurali nazionali e dalla rete rurale europea.

Il Consiglio ha ribadito inoltre la contrarietà al taglio del budget 2015 attraverso la riduzione del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), ha trovato un accordo sul regolamento per la pesca in acque profonde, è intervenuto sul tema dell’assegnazione dei domini internet da parte dell’ICANN, in relazione alla possibile attribuzione di dominio .wine e .vin al fine di assicurare la protezione delle indicazioni geografiche del vino, e ha acconsentito a compiere passi in avanti sulla riforma del regolamento biologico, oggetto di una dichiarazione da parte dei paesi del gruppo di Visegrad. La Presidenza italiana si impegna a integrare con tali contenuti la propria proposta di compromesso che verrà presentata al Consiglio di dicembre.

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