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Genesi e il Ruché
Pubblicato il 14/11/2014
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Il Ruché è un vitigno autoctono nel Monferrato astigiano. Sicuramente secolare, non se ne conosce l’origine ma si pensa fosse stato importato dalla Francia verso l’inizio del secolo scorso. Sono molte le leggende sul suo nome ma una in particolare sembra la più attendibile: si narra che in un casolare, chiamato “Rocca”, alcuni frati vinificavano questo vino dolce da donare agli abitanti del vicino castello del Poggio; da qui il nome Ruché. Non essendoci attestazioni bibliografiche certificate ed essendo molto vaghe le testimonianze verbali sull'origine del vitigno, questo vino si è dotato di un alone di mistero che lo ha reso molto affascinante nei secoli. C'è chi invece attribuisce il suo nome a "roncet", una degenerazione infettiva che in tempi passati attaccò i vitigni nella zona e di fronte alla quale il Ruché si dimostrò particolarmente resistente e robusto. Altra tesi fa indurre che il nome derivi dal termine piemontese "roche", inteso come vitigno coltivato nelle zone arroccate del Monferrato. Doc dal 1987 è divenuto Docg nel 2010. Il disciplinare di produzione prevede che il Ruché di Castagnole Monferrato Docg debba esser prodotto per almeno il 90% da uve Ruché, mentre per il restante 10% può esser congiunto a uve Barbera o Brachetto, a discrezione di ogni singolo produttore. Il Ruché di Castagnole Monferrato si produce in sette comuni della provincia di Asti: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. Si tratta di un piccolo comprensorio viticolo del Monferrato astigiano.

Oggi, con Cantine Sant’Agata, siamo a Scurzolengo, un piccolo comune dove i vigneti impiantati sono quasi tutti a Ruché. L’azienda presta molta attenzione a questo vitigno producendolo in differenti tipologie. Claudio e Franco Cavallero, attuali titolari, continuano la lunga storia vitivinicola di famiglia trasferitasi ai primi del ‘900 sulle splendide colline di Scurzolengo. Claudio è il bravo enologo mentre Franco gestisce la parte commerciale. Loro si definiscono i “creatori” del Ruché e pur avendo una gamma produttiva molto varia, che raggruppa i principali vitigni autoctoni del territorio come Nebbiolo, Grignolino e Barbera, è proprio il Ruché a porsi ai vertici della produzione aziendale.

Genesi 2009 è la versione più complessa di tutta la produzione di Ruché ottenuta da vendemmia tardiva, seguita da un appassimento di circa un mese e una maturazione di 36 mesi in barrique. Tutto ciò ha il notevole pregio di non snaturare le caratteristiche del vitigno ma di rafforzarlo con i profumi classici del Ruché. Trascorre un successivo anno in bottiglia prima di essere commercializzato, in pratica è proposto al consumatore ad oltre 4 anni dalla vendemmia. L’etimologia del nome significa creazione e l’azienda ha voluto creare un nuovo connubio tra il raro vitigno Ruché (90%) e il tipico vitigno Barbera (10%). Un bellissimo disegno sull’etichetta, descrive come il vino sia il “ quinto elemento” in grado di governare gli altri quattro: Acqua (le piogge, le nebbie, la neve), Aria (il vento, la brezza), Fuoco (il calore del sole) e Terra (silenziosa dimora ove mirabilmente gli altri si compenetrano). Ha un colore tra il rubino e il granato. Profumi inebrianti e delicati di spezie orientali quali il cumino e il cardamomo introducono quelle floreali di rosa canina. Tutto è permeato da una sottile marasca e scorza d’agrume. Al palato è caldo, avvolgente, perfetto il suo equilibrio e lungo il suo sapore. Genesi è un mondo impalpabile fatto di sogni e di pensieri, degustarlo significa far parte di quel mondo, prendendo coscienza che la bellezza può così entrare in ognuno di noi.

Cantine Sant’Agata 
Reg. Mezzena, 19 - Scurzolengo
14030 Asti
Tel. 0141 203186
www.santagata.com
info@santagata.com

 

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