Secondo i dati di Wine Monitor, illustrati da Denis Pantini, direttore dell’area agroalimentare di Nomisma e project leader di Wine Monitor, durante Taormina Gourmet, gli Stati Uniti sono oggi il primo mercato mondiale per consumi di vino e il primo mercato estero per i vini italiani. Nel Paese stelle e strisce si consumano 29 milioni di ettolitri di vino, con una crescita negli ultimi dieci anni del 37%. Sono così stati superati i tradizionali mercati italiano e francese, i cui consumi sono pari rispettivamente a 22 e 28 milioni di ettolitri. Al quarto posto per volumi di consumo si conferma la Germania con poco più di 20 milioni.

Il grosso dell’export di vino italiano va quindi negli States, seguiti dal Regno Unito e dalla Germania, anche se l’incremento più consistente fra il 2003 e il 2013 si è rilevato in Cina, con un +3.800%. La Russia è cresciuta del 242%, il Canada del 110%, il Giappone del 46% e la Svizzera del 39%.

I primi sei mesi del 2014 hanno fatto registrare un dato positivo dell’export di vini italiani in quasi tutti i Paesi, in controtendenza rispetto al generalizzato calo delle importazioni globali. Solo a titolo di esempio infatti, in Cina, le importazioni di vino sono calate del 10,3%, ma il vino italiano ha evidenziato un +0,9%. A livello invece di differenziazione merceologica cresce il consumo di spumanti, la tipologia più in salute di tutta la filiera.