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Frutti di vigna e di mare
Pubblicato il 30/05/2014
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Della nostra Italia conosciamo più le calette, gli scogli e le lunghe spiagge, che gli abissi, e senz’altro più il pescato fresco che i frutti di mare. Un detto popolare, a dire il vero di origine francese, suggerisce di mangiare questi ultimi da settembre ad aprile - i mesi con la “r” - e gennaio non fa eccezione perché janvier anch’esso ha la “r”; ma non spaventiamoci, anche nei mesi estivi i palati sopraffini potranno godere dei sapori unici di tali prelibatezze. Ostriche, vongole, ricci, cozze, tartufi, cappesante, lumache, cannolicchi, fasolari e la lista si fa sempre più nutrita, l’importante è che siano freschissimi, altrimenti il gustare diventa una tortura. È importante che il frutto di mare ancora chiuso abbia un minimo spazio tra le valve e che queste tendano a serrarsi all’accenno di apertura; stesso dicasi per i frutti di mare appena aperti, il frutto dev’essere ben elastico, pronto a ritirarsi anche al contatto con il coltello, e ancor di più se irrorato dalla canonica spruzzata di limone. Ma come è ovvio che sia, l’esame ultimo, o forse il primo, è quello di sentirne il profumo, di mare s’intende, se questo è un odore di altra natura va scartato prontamente. Quindi i frutti di mare vanno gustati immediatamente dopo l’apertura, e a chi voglia deturpargli con intingoli vari o con il già citato succo di limone, opponiamoci ferreamente, e consumiamoli come si fa con le portate di frutta, a cui non occorre aggiungere nulla e a volte non si toglie neanche la buccia.

Resta adesso un quesito: con quale vino esaltare i molluschi? Senza dubbio il colore del vino da preferire è il bianco, anche se i rosati spesso si comportano altrettanto bene, ma attenzione qui la scelta si fa più complessa perché sono da eleggere prodotti oltremodo delicati, meglio se in versioni spumantizzate. Ma se volessimo davvero divertirci, allora dovremmo scegliere vini con un lieve ma percettibile residuo zuccherino, da frammezzare alla salinità intrinseca dei frutti di mare, magari dalla gradazione non esasperata e dal bagaglio olfattivo gradevolissimo come il Gewürztraminer della linea biologica della celebre cantina trentina La Vis, realtà cooperativa attenta all’ambiente e al consumatore finale.

Trentino Gewürztraminer Ai Padri Bio
Bianco Doc - Gewu?rztraminer 100% - 13% - € 21

Paglierino brillante, con intermittenti flash verdolini. Si snoda tra profumi appariscenti di frutta tropicale, rose, caprifoglio, acacia e fiori d’arancio, uniti a tratti minerali. Al gusto, assieme a florido corpo, esprime centrato equilibrio, gestendo perfettamente soffice morbidezza e accennato residuo zuccherino, intercalando viva acidità. In chiusura è netto il richiamo a succosi ricordi fruttati che incidono una durevole persistenza. Ottenuto dalla coltivazione della vigna denominata “Ai Padri”, posta in collina, su suoli calcarei, condotta in regime biologico. Raccolta manuale delle uve a fine settembre, vinificazione e maturazione in acciaio con breve sosta in rovere.

La Vis
Via Carmine, 7
38015 Lavis (TN)
Tel. 0461 440111
www.la-vis.com
cantina@la-vis.com

 

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