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Pubblicato il 18/04/2014
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17 aprile - In Italia, per la prima vola, i consumatori saltuari di vino superano i consumatori quotidiani. Diminuiscono ancora i consumatori di vino in Italia e il sorpasso di quelli non quotidiani rispetto ai regolari è davvero storico. Questo emerge dall’analisi del consueto rapporto stilato dall’Istat sui consumi di alcolici nel nostro Paese, che ha fotografato le abitudini degli italiani nel 2013. I consumatori dunque registrano ancora un calo: il totale si attesta a 28 milioni di persone, 160 mila in meno rispetto al 2012, pari al 52% scarso della popolazione italiana. All’interno di questo campione, il 50,5% sono consumatori non quotidiani, cresciuti in un anno di circa 340 mila unità, contro una riduzione di quelli regolari di mezzo milione di persone. Di fatto si sono ribaltati i pesi delle due categorie: nel 2012, il 51% erano consumatori quotidiani, percentuale che è andata gradualmente riducendosi negli ultimi cinque anni, quando nel 2008 stavano attorno al 55%. I consumatori regolari sono ancora perlopiù anziani e over 65, ma in calo dal 2008, mentre attorno ai 2-3 milioni di individui sono le fasce produttive, dai 35 ai 64 anni: tutte sono comunque accomunate da una riduzione numerica, la più preoccupante considerando che siamo nelle fasce d’età che costituiscono la spina dorsale dell’economia da lavoro. Ancora scarso il peso dei 20-34enni, attestati sotto i 2 milioni di individui, quota che risulta comunque stabile nel corso degli ultimi tre anni. Tra i non regolari invece vince la fascia tra 20 e 44 anni: ma mentre quella tra 35 e 44 anni risulta ormai stabile, attorno a 3,3 milioni di individui, quella tra 20 e 34 dopo un picco registrato nel 2011, con 3,6 milioni, ha ricominciato a perdere di peso, regredendo sotto il livello del 2008, a 3,3 milioni.

16 aprile - Tanta confusione nel mercato del Brandy e L’Italia ne fa le spese. Il mancato rispetto delle regole imposte da Bruxelles da parte di alcuni Stati membri sull’invecchiamento dei Brandy sta provocando danni enormi alle distillerie italiane. Dopo la lunga querelle contro la Francia, che ha visto riconosciute le istanze dei produttori italiani di brandy ed acquaviti di vino per il ripristino delle legalità, AssoDistil denuncia ora una pesante turbativa di mercato che, attualmente, è facilitata anche dall’assenza di adeguati sistemi di controllo negli Stati membri diversi dall’Italia, principalmente in Spagna. “Mentre in Italia grazie all’ottimo operato del Mipaaf e dell’Agenzia delle Dogane i controlli fiscali sul periodo di invecchiamento dei brandy sono attuati in maniera estremamente rigorosa - dichiara Antonio Emaldi, Presidente Assodistil - in altri Paesi tali controlli non offrono garanzie equivalenti o, in alcuni casi, non sono nemmeno contemplati. Il problema è generalizzato e si riscontra tanto nei Paesi con forte tradizione vitivinicola come la Spagna, quanto negli stati membri di recente ingresso dell’UE”.

15 aprile - Mario Guidi (nella foto sotto) confermato Presidente di Confagricoltura. L’assemblea dell’organizzazione ha confermato, con 497 voti su 509, la presidenza di Mario Guidi per il prossimo triennio. Nella relazione successiva all’elezione Guidi ha sottolineato che dopo i primi tre anni di mandato c’è una “Confagricoltura profondamente rinnovata che ha rivoluzionato il suo modo di intendere il sindacato ed il suo operato e che oggi è pronta a cogliere la sfida che i tempi e il nuovo governo del Paese lanciano al sistema dei corpi intermedi. Dal 2011 ad oggi - ha puntualizzato - sono avvenuti cambiamenti profondi e irreversibili, a livello nazionale ed internazionale, ed è ormai chiaro che niente potrà tornare come prima. La direzione è segnata: uno stato più magro, un welfare più efficiente, mercati meno ingessati, regole meno asfissianti; attraverso riforme strutturali, la riduzione della spesa pubblica e delle partecipazioni dirette. in questo contesto anche le organizzazioni intermedie dello stato, da quelle di rappresentanza alle istituzioni, comprese le province, i piccoli comuni, le camere di commercio, sono in discussione al pari della dirigenza pubblica".

12 aprile - L’Africa è la terra promessa degli olivicoltori. “Per far profitti con l'olivicoltura occorrerà spostarsi in Africa entro il 2030”, questo il titolo di un illuminante articolo pubblicato sul sito Tetro Naturale (http://www.teatronaturale.it/) basato su uno studio italo-americano che, partendo dai cambiamenti climatici e dalla loro capacità di influenzare e orientare produzioni e redditi agricoli è arrivato alla conclusione che nel futuro sarà di gran lunga “meglio l’Africa dell’Europa per far reddito” con le olive.

12 aprile - Internazionalizzazione filiera vino, è il momento dei fondi regionali. Il Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole) ha finito tutti i fondi disponibili per i progetti delle cantine per il biennio 2013-14 e per quello 2014-15; nuova liquidità, si fa per dire, solo dal 2016. Ciononostante, Emilio Gatto, Direttore Generale per la promozione e la qualità del Ministero dell’Agricoltura, durante il convegno “Ocm promozione tra opportunità, novità e criticità”, organizzato dal Mipaaf in collaborazione con Business Strategies, ha tranquillizzato i vitivinicoltori, affermando che la mancanza di fondi nazionali “non vuol dire che in quel periodo non saranno fatte iniziative di promozione.” Le Regioni, infatti, non hanno esaurito i budget, soprattutto per i progetti territoriali.

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