Se siete arrivati qui, al nostro Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier, è perché il vino lo amate e non siete disposti a conquistare certezze, perché ben immaginate che le infinite metamorfosi di un vino sono scevre da qualsiasi analisi. Il vino ha una sua anima da amare: sfuggente, mutevole, intrigante. Non vi stupisce vederci versare “sorsi” da una bottiglia con fare riguardoso, in bicchieri trasparentissimi e panciuti; accarezzati più che afferrati, con cura e, ancora una volta con amore. Sì perché il vino non sopporta sia modificata la sua temperatura di servizio, vuole essere garbatamente roteato perché il suo bouquet possa esprimersi appieno, non prima però di essersi fatto ammirare nel suo abbagliante cromatismo. Finalmente, poi, la carezza si trasforma in un bacio pacato, che apre la mente a infinite suggestioni, preparandoci ad ascoltare i suoi racconti.

Il Vino ha sempre qualcosa da narrare - non c’è da stupirsi - e mentre lo si guarda, lo si respira, lo si gusta, lo si classifica, se ne parla così tanto da farlo divenire protagonista ben oltre il tempo dell’assaggio. Il tempo nella degustazione sembra fermarsi, soprattutto se al cerimoniale dell’assaggio si aggiunge il cibo, nella ricerca non di una scappatella culinaria tout court ma di un saldo matrimonio.

Alla domanda di tanti inesperti su ciò che va bene “con bianco o con rosso”, risponderemo con l’ulteriore domanda: “nello svolgersi del menu, è ben rispettata la successione delle vivande?” e se il principio di tale causalità porta a supporre esiti ottimistici, occorre prevedere la mutazione che lo stesso vino avrà nell’accostamento con il cibo, nell’assioma l’uno esaltatore dell’altro.

Vi è quindi soltanto una scelta da fare per affinare le capacità degustative, condividendo un linguaggio univoco ed appropriato a descrivere il cibo ed il vino, frequentare il nostro Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier, e voi l’avete fatta.