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Pubblicato il 21/02/2014
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18 febbraio - Agroalimentare italiano +5% nel 2013. In controtendenza rispetto al calo generale crescono le esportazioni dei prodotti agricoli ed alimentari che nel 2013 fanno segnare un aumento del 5 per cento con il record storico nel valore delle esportazioni vicino a 33 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel 2013. I risultati positivi di dicembre sia per le esportazioni agricole (+3,3 per cento) che per quelle alimentari (+5,9 per cento) anche per la forte domanda di Made in Italy nel mondo sulle tavole del Natale, hanno contribuito - sottolinea la Coldiretti - a realizzare un risultato storico per l’agroalimentare italiano nell’intero 2013. I 2/3 del fatturato realizzato all’estero si ottiene con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell’Unione Europea ma il Made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici. Il prodotto Made in italy più esportato è il vino è il vino che nel 2013 secondo l’analisi della Coldiretti fa segnare il record storico delle vendite che per la prima volta raggiungono un valore attorno ai 5 miliardi di euro ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva.

18 febbraio - Importazioni vino 2013. I dati Wine Monitor sull’import di vino 2013 mostrano segnali di arretramento in alcuni importanti mercati come Cina, Canada, Brasile e Giappone. Anche gli Stati Uniti evidenziano una crescita in valore inferiore all’1%. Cosa sta succedendo? Si tratta di una flessione determinata da fattori congiunturali oppure sono le prime avvisaglie di un assestamento nei consumi? I primi dati Wine Monitor sulle importazioni di vino 2013 per alcuni dei più importanti mercati di consumo di vino al mondo evidenziano risultati forse inaspettati. Dopo anni di crescita ininterrotta nei valori - e in alcuni casi anche nei volumi - dell’import, compaiono i primi segni meno. Quali sono i motivi di tale arretramento? Secondo Denis Pantini, Direttore dell’Area Agroalimentare di Nomisma e Project leader di Wine Monitor “a ben guardare non esiste una causa comune, ma diversi fattori che hanno inciso in maniera differente nei singoli mercati. A parte la forte svalutazione nei confronti dell’euro che ha interessato molte valute (come il real brasiliano o lo yen giapponese), l’unico elemento che sembra accomunare quasi tutti i paesi considerati è l’elevato calo nei quantitativi di vino sfuso importato, derivante anche da una minor disponibilità di prodotto che, come si ricorderà, ha visto nel 2012 toccare i livelli più bassi degli ultimi dieci anni (258 milioni di ettolitri di vino prodotto a livello mondiale, contro i 268 dell’anno prima e i 281 del 2013)”.

14 febbraio - Italia Beer Festival dal 28 al 30 marzo. Torna a Milano, per il nono anno consecutivo, l’Italia Beer Festival, la manifestazione itinerante dedicata alla promozione della birra artigianale e di qualità. Dal 28 al 30 marzo, come di consueto, il capoluogo lombardo ospiterà degustazioni, laboratori, spettacoli musicali ed eventi dedicati a diffondere la conoscenza del mondo birrario artigianale italiano. Confermata la location dello scorso anno: anche l’edizione del 2014 si terrà presso i locali dell’East End Studios - Studio 90 proponendo, accanto agli stand dedicati alla birra, i banchi di food di prodotti artigianali del settore gastronomico: aperti lungo l’intero corso della giornata sono il luogo ideale per poter consumare, in loco, anche il pranzo e la cena.

16 febbraio - Bio a gonfie vele, in crescita consumi ed export nel 2013. Nonostante il calo del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali, il settore ha registrato un incremento dell'8,8%. Secondo una ricerca elaborata da Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) su rilevazioni Ismea Gfk-Eurisko, in Italia, nel primo semestre 2013, nonostante il calo dei consumi, si è registrato un incremento dell’8,8 % dei consumi bio. L’Italia è il primo Paese europeo per esportazione di prodotti biologici con circa 50 mila operatori, 1,2 milioni di ettari di terreno, e un giro d’affari che supera i 3 miliardi di euro. Per la domanda interna, il tasso di crescita è stato, paradossalmente, più alto durante la crisi economica, (+7,8% della media annua) che negli anni precedenti (+3% nel biennio 2008 -2009).

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