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La Querciola di Massa Vecchia
Pubblicato il 01/11/2013
Fotografia

Cantina perfezionata nella prima metà degli anni ottanta, quando Fabrizio Niccolaini prende in mano le redini dell’azienda fondata dal nonno Alberto nel 1972, ed in pochi anni rivoluziona del tutto Massa Vecchia, piccola realtà agricola grossetana impostata inizialmente in stile tradizionale. Sulla scia dell’imponente successo dei vicini viticoltori bolgheresi, Alberto, assistito anche dalla moglie Patrizia Bartolini, ha ampliato la superficie vitata introducendo altre varietà a bacca rossa e bianca alle due già esistenti di Sangiovese e Trebbiano. Oltre al Cabernet Sauvignon e al Merlot sono stati impiantati anche vitigni come Aleatico, Alicante, Sauvignon, Malvasia Nera e Malvasia di Candia. Sei ettari in totale, tutti situati nell’alto comprensorio della Maremma al confine con le colline metallifere di Gavorrano, di cui tre e mezzo riservati a vigneto ed il restante ad oliveto e seminativo. Due i vigneti, caratterizzati da suoli ben distinti: Vigna Querciola, l’impianto più vecchio, con superfici ricche di galestro, palombino e marne calcaree, e Vigna Beruzzo, suddivisa in due appezzamenti, distinta da terreni derivanti da rocce di origine sedimentaria e substrati di travertino.

Sin dal principio Fabrizio imposta il sistema di lavorazione sia in vigna sia in cantina in modo del tutto naturale, “il vino, racconta, ed ancora prima l’uva, deve essere espressione della terra da cui è generato, cercare questa espressione sta nell’osservare e seguire i cicli naturali con cui i fenomeni vegetativi avvengono”. Tutte le diverse attività in vigna, come potatura, stralciatura, scacchiatura, sfemminellatura e la vendemmia, avvengono esclusivamente in modo manuale. Per l’apporto organico sono usate solitamente trinciature dei sarmenti, mentre per i trattamenti si utilizziamo solitamente zolfo puro in polvere, o bagnabile, e poltiglia bordolese. In cantina, la vinificazione avviene in tini troncoconici di rovere e castagno aperti. Nella successiva macerazione e per la fermentazione di tutti vini non si utilizzano coadiuvanti di natura chimica e biologica. Alzata di cappello e breve macerazione, invece, per la realizzazione del vino rosato. Nessuna filtrazione. I vini vengono conservati in legni di diversa capacità, barriques, barili da 500 litri, botti dai 10 fino ai 17 hl. In fase di imbottigliamento si utilizzano solo piccole quantità di solforosa. Dal 1993 l’azienda ha ricevuto la Certificazione del Consorzio Controllo Produzioni Biologiche. Dal 2009 è Francesca Sfondrini, figlia di Patrizia, che dopo aver affiancato Fabrizio, dirige, con l’ausilio dei soci Daniel e Ines Wattenhofer, Thomas Frischknecht e Rocco Delli Colli, questa piccola cantina toscana.

Abbiamo degustato una delle etichette più rappresentative della cantina Massa Vecchia, La Querciola, marcata dal millesimo 2009, derivante dal più vecchio ed omonimo vigneto. Il vino è realizzato da uve Sangiovese all’80% e da Alicante al 20%, circa 3.300 bottiglie ottenute da piante di età media di 35 anni sistemate a cordone speronato, con un’intensità d’impianto di circa 2222 ceppi per ettaro. Produzione media per ettaro massima di 45 quintali. Il colore è rosso rubino intenso, di grande concentrazione. Al naso impressiona subito per i profumi di terra bagnata, sottobosco e fungo, seguiti da riconoscimenti di viola, rosa selvatica, bacche rosse di ribes e mora. Deliziosa sul fondo la tessitura balsamica, accompagnata da chiodi di garofano e liquirizia. Struttura gustativa complessa, ben impostata. Sorprende per la freschezza e per l’elegante trama tannica, stemperate nel finale dalla morbidezza e dalla giusta maturità estrattiva. Si abbina perfettamente a piatti tipici come lepre in salmì o ad un carré di agnello in crosta.

Massa Vecchia 
Loc. Massa Vecchia
58024 Massa Marittima (GR)
Tel. 0566 904031
www.massa-vecchia.com
az.agr.massavecchia@gmail.com
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