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La viticoltura nei Castelli Romani raccontata da Giulio Santarelli
Pubblicato il 14/06/2013
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Se volete conoscere a fondo la storia del territorio e dei vini dei Castelli Romani, allora non avete altra scelta se non correre in libreria e procurarvi una copia del libro “La viticoltura a Roma e nei Castelli Romani. Origini, sviluppo e declino. Idee per la rinascita” di Giulio Santarelli con la prefazione del Professor Attilio Scienza. “L’idea di scrivere il libro sul vino e il territorio dei Castelli Romani - ci ha confidato l’autore - è scaturita dall’intervista con il giornalista Jerome Pitorin della TV francese France 5, allorché sorseggiando il Muffa Nobile di Castel De Paolis esclamò: questo è meglio del Sauternes, si avverte la mineralità assente nel vino francese. In quel momento le contraddizioni tra la qualità della generalità dei vini prodotti nei Castelli Romani  e le potenzialità del territorio esplodevano in modo fragoroso”. Il libro, di facile lettura, chiaro e pieno di curiosità, è allo stesso tempo un manuale d’uso sul territorio dei Castelli, con tante informazioni sulla storia, la tradizione rurale, i vitigni, le politiche di valorizzazione del territorio, i successi e i fallimenti di una pianificazione agricola mai decollata, ma anche e soprattutto una galleria di ritratti e documenti storici. In buona sostanza, pagina dopo pagina, ci si trova di fronte a riflessioni di una vita vissuta dentro e per i Castelli Romani, in cui il vino ha sempre rappresentato quel motore immobile in grado di condizionare tutto, dalle scelte imprenditoriali alle battaglie istituzionali, passando ovviamente per l’esperienza politica dell’Onorevole Giulio Santarelli, orientata sempre alla crescita e lo sviluppo non solo agricolo di questo spicchio di campagna alle porte di Roma. I lavoro intellettuale di Santarelli è un viaggio di suggestioni, impressioni e critiche che in alcuni passi ricordano i resoconti di quei cronisti viaggiatori ottocenteschi come Ferdinand Grzegorzewski, più conosciuto con il nome di Gregorovius, che raccontò la campagna romana con grande immedesimazione, creando istantanee di terra e uomini che pochi altri hanno in seguito saputo imitare. Proprio l’immedesimazione rende il testo di Santerelli unico e prezioso. L’autore è testimone e attore della maggior parte dei fatti che racconta nel libro: dalle problematiche sul Cannellino sino ai progetti per rilanciare lo sviluppo della denominazione, solo per fare due esempi. Da sottolineare l’importanza dell’appendice, con tante foto e documenti che raccontano, visivamente e non, un pezzo importante di storia d’Italia, non solo dei Castelli Romani. Last but not least, direbbero gli anglosassoni, grandi estimatori del Frascati, il volume è dedicato alla moglie Adriana, compagna di una vita e aiuto insostituibile nella gestione di Castel de Paolis, l’azienda vinicola di proprietà di Santarelli.

Giulio Santarelli
La viticoltura a Roma e nei Castelli Romani. Origini, sviluppo e declino. Idee per la rinascita 
Pieraldo Editore
Pagine 278
Euro 20
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