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Il Sulcis incontra Santadi
Pubblicato il 15/03/2013
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“Benvenuti nel Sulcis, terra di mare e di fame”. Lo striscione è appeso su una cisterna, ormai arrugginita, nei pressi della strada che porta ad Iglesias, città che insieme a Carbonia costituisce la provincia che, secondo gli ultimi dati della Unioncamere, è la più povera d’Italia. Qui, il senso dell’abbandono delle aziende e soprattutto delle miniere, è dovuto a decenni di sbagli, di promesse mai mantenute in un territorio, dove vengono spesso a mancare i servizi e le infrastrutture di base. Eppure, nonostante tutto, qualcosa di buono resiste, anche da queste parti. Non lontano da qui, esiste un paese situato proprio nella zona sud occidentale dell’isola, il suo nome è Santadi, ed è noto in tutto il panorama vitivinicolo per la proprietà dei vigneti circostanti e per la serietà di alcuni personaggi.

“È un grosso paese di montagna, a pochi chilometri dal mare, ricco di oleandri, eucalicptus centenari e ciliegi…”, così lo descriveva Santadi Gino Veronelli e da allora niente è cambiato. Neanche quattromila abitanti, meta di una delle cantine sociali più famose in terra di Sardegna, ed in Italia. La Cantina Santadi, una cooperativa agricola fondata nel 1960, dispone di oltre 600 ettari vitati, di proprietà di oltre 200 soci conferitori e produce, ormai da anni, vini di alto livello qualitativo. Il merito e soprattutto il successo, è opera di un gruppo di lavoro di grande esperienza e di un amministratore, Antonello Pilloni, in carica senza soluzione di continuità dal 1974. Persona seria ed affidabile, capace trent’anni fa di intuire che il cambiamento di direzione verso la qualità dei propri prodotti poteva concretizzarsi affidando la direzione enologica ad uno dei più stimati esperti di cantina, Giacomo Tachis, che sin dal principio ha creduto alle proprietà e alle caratteristiche di uno dei vitigni principi dell’isola, il Carignano, “tradotto” dal 1984 nell’etichetta Terre Brune, uno dei vini sardi più conosciuti in Italia e all’estero. Carignano con una piccola aggiunta di Bovaleddu, non è altro che il risultato di questo territorio, caratterizzato da terreni sabbiosi, dove la vite, in alcuni casi, è ancora coltivata senza di portainnesto, direttamente a piede franco, ed allevata prevalentemente ad alberello.

L’annata 1997 del Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune, premiata per la prima volta nella nostra Duemilavini 2002, impressiona ancora oggi per la sua forte personalità: un vino che coinvolge per potenza ed eleganza. Il colore è rosso rubino che vira al granato, caratterizzato da complesse note olfattive austere e scure, di macchia mediterranea, alloro ed erbe aromatiche, poi carruba e radice di liquirizia, chiude con spezie dolci e cuoio. Bocca strutturata, calda, con la nota glicerica ancora ben presente a conferire avvolgenza e morbidezza, bilanciato nel finale dall’ottima freschezza e dal tannino fine. Persistente. Maturazione in barrique per 18 mesi. Si abbina a piatti tipici come l’agnello al mirto o ad uno spezzatino di pecora al forno.

Cantina Santadi
Via Cagliari, 78
09010 Santadi (CI)
Tel. 0781 950127 
www.cantinadisantadi.it
cantinadisantadi@cantinadisantadi.it
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