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Il Torbato, un sorso di Spagna in terra sarda
Pubblicato il 11/01/2013
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Il Torbato è un vitigno a bacca bianca rientrante nella famiglia delle uve malvatiche e in Italia è coltivato esclusivamente in Sardegna, nella zona di Alghero, dove venne introdotto durante la dominazione catalana, iniziata nel 1324 - quando Pietro IV d’Aragona conquistò questa città - e protrattasi fino al 1479. Un’ulteriore testimonianza a fondamento della provenienza spagnola di questa varietà la fornisce il catalogo del vivaio di Villa D’Orri, una dimora gentilizia di proprietà dei Marchesi Manca di Villahermosa, situata a Sarroch, nei pressi di Cagliari, scrigno di preziose memorie storiche, artistiche e documentali. Nel catalogo questo vitigno viene identificato appunto come Vitis iberica o Trubat iberica e con i nomi dialettali di Uva catalana o Turbat. In realtà la terra di prima genitura del Torbato va cercata in Medio Oriente, secondo alcune fonti nel bacino dell’Egeo, culla di tutte le Malvasie, da dove il Torbato si è diffuso grazie ai traffici commerciali dei Fenici; secondo altre furono i Crociati di ritorno dalla Terra Santa a introdurlo in Spagna.

Attualmente, oltre all’area algherese, è presente solo in Portogallo e nella regione francese della Côtes du Roussillon, ai piedi dei Pirenei; qui viene chiamato Malvoisie de Roussillon ed è tra i vitigni impiegati per realizzare i rinomati Vins Doux Naturels; a eccezione di queste poche enclavi, non esistono nel mondo altre zone in cui il Torbato alligni in modo significativo. Il motivo dipende dalla produttività incostante di questa cultivar e dalla sua scarsa resistenza agli insetti e alle malattie crittogamiche nonché dall’eccessiva fibrosità degli acini che ne rendono difficile la vinificazione; per questo nel corso degli anni è stata sostituita da altre varietà più resistenti e fruttifere.

In Sardegna il Torbato viene coltivato quasi totalmente dall’azienda Sella&Mosca su una superficie di 132 ettari che si trovano tutti in una regione pianeggiante, chiamata Nurra, nella parte nord-occidentale dell’isola, rientrante nella denominazione Alghero. Questo territorio, caratterizzato da un clima caldo e asciutto e da terreni calcareo-argillosi, ricchi di sabbia, per via delle millenarie sedimentazioni marine, e di ferro, imprime nei grappoli struttura e spiccata mineralità, caratteristiche che li rendono adatti anche alla spumantizzazione.

La cantina Sella&Mosca è riuscita a garantire la sopravvivenza in Italia di questo vitigno e a declinarlo magistralmente in purezza, sia in versione ferma sia spumantizzata, arrivando a creare un range di etichette molto intriganti in cui si passa da quelle base, fresche e floreali con acidità e componente aromatica in primo piano, a quelle superbe come il Terre Bianche Cuvée 161, che fa della complessità olfattiva (dettata da ginestre, lentisco, agrumi ed erbe aromatiche) e dell’equilibrio tra l’indomita sapidità e la morbidezza i propri tratti distintivi.

Tenute Sella&Mosca
Località I Piani
07041 Alghero (Ss)
Tel. 079 997700
www.sellaemosca.it
welcome@sellaemosca.com

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