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Castello Romitorio, vini da “incorniciare”
Pubblicato il 19/10/2012
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Vino e Arte, un connubio felice e forse qualcosa di più… due facce della stessa medaglia, soprattutto se il vino porta la firma del pittore Sandro Chia, massimo esponente della Transavanguardia, l’unica corrente artistica, dopo il Futurismo, che l’Italia sia riuscita a esportare con successo al di fuori dei confini nazionali. Per Chia la produzione di un vino e la creazione di un’opera d’arte discendono dalla medesima ispirazione, nascono dalla stessa irrinunciabile esigenza di avvicinarsi al divino, di entrare in simbiosi con la Natura, di gettare un ponte spirituale verso il trascendente. Illuminanti in questo senso le parole del Maestro: “Creo vini con la stessa passione con cui dipingo, si tratta di devozione, di un sacrificio che porta ai massimi risultati”.

Castello Romitorio, un’imponente fortezza costruita nel 1300 su una collina di fronte Montalcino, è la fucina dove Chia ha concepito e sviluppato le proprie teorie eno-artistiche a partire dal 1984, anno in cui ha acquistato la proprietà dal barone Giorgio Franchetti. Dopo essersi dedicato al restauro conservativo dell’edificio, ha proceduto all’impianto dei vigneti di Sangiovese Grosso, Cabernet Sauvignon e Canaiolo con l’intenzione di puntare esclusivamente alla produzione dei grandi rossi della tradizione locale. I buoni propositi sono stati seguiti da risultati straordinari: i vini, nati sotto la guida dell’enologo Carlo Ferrini, hanno raggiunto da subito standard altissimi, mietendo riconoscimenti in tutto il mondo, culminati nel 2010 in occasione della 27° edizione dell’International Wine Challenge. Durante questo concorso, che si tiene tutti gli anni a Londra, il Brunello di Montalcino Riserva 2004 di Castello Romitorio è stato giudicato il vino migliore - su oltre 10.000 in assaggio! - da una commissione d’eccezione, composta, tra gli altri, dai tre Master of Wine Sam Harrop, Derek Smedley e Tim Atkin. Questo successo non stupisce. Quando l’Etica, l’insieme delle scelte, a volte coraggiose a volte inevitabili, che il produttore compie in vigna e in cantina, e l’Estetica, il desiderio di perseguire un ideale di armonia suprema, vanno di pari passo, il risultato non può che essere eccezionale.

Oltre a Castello Romitorio Sandro Chia ha acquisito altre due tenute, sempre in terra toscana: la prima, denominata Poggio di Sopra, a Castelnuovo dell’Abate, ai piedi del Monte Amiata, la seconda nel territorio di Scansano, vicino alle rovine di Ghiaccio Forte, un insediamento etrusco risalente al IV secolo a.C. L’azienda di Ghiaccio Forte domina la cima di un’imponente collina ed è circondata da un paesaggio mozzafiato che spazia dalla costa del Mar Tirreno alle valli della Maremma. Le vigne si estendono per 15 ettari e godono di condizioni pedoclimatiche molto favorevoli, derivanti dalla combinazione dell’altitudine con l’esposizione a sud-ovest, con il suolo vulcanico e argilloso e con la vicinanza del fiume Albegna.

Il vino principe della produzione è il Morellino, declinato sia in legno sia in acciaio; ci siamo soffermati su quest’ultima versione che dovremmo definire “base” ma che in realtà con un entry level non ha nulla da spartire. Blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon (15%), questo rosso anche in gioventù (abbiamo provato l’annata 2010) manifesta una complessità olfattiva sorprendente, espressa da rose selvatiche, ciliegie, cassis, prugne, terra umida, felce e spezie dolci. Nel palato ritroviamo l’appagante succosità dei frutti maturi mista a tannini cesellati e a una vena sapida di inesauribile intensità. I sorsi successivi ci confermano la caratura dell’esemplare, modello di equilibrio e versatilità, capace di dare il meglio di sé tanto con un piatto semplice come la pappa al pomodoro quanto con una superba bistecca alla fiorentina.

Castello Romitorio
Podere Biancanelle, 211
Frazione Pomonte
58054 Scansano
Tel. 0577 847212
www.castelloromitorio.com
castellodelromitorio@msn.com
 

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