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La Rosa di Giulio
Pubblicato il 11/05/2012
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Se c’è un vino italiano la cui fama è giunta in ogni angolo del pianeta, questo è senza alcun dubbio il Chianti. Se c’è un vino italiano il cui nome rappresenta di fatto un contenitore vuoto, sostanzialmente senza identità, questo è senza alcun dubbio il Chianti. Se c’è una denominazione italiana che di per sé non identifica in alcun modo la qualità dei vini che se ne fregiano, questa è senza alcun dubbio “Chianti”. Eppure, dietro questa parola che sa ancora suscitare emozione in molti appassionati, si celano talvolta interpretazioni davvero affascinanti, capaci di raccontare la storia e gli uomini, l’integrità e la cultura di una terra straordinaria.

La Tenuta Villa Rosa è a 5 chilometri da Castellina, nel cuore del Chianti Classico. È formata da 37 ettari di vigneti, 15 di uliveti e 194 di bosco. La sua secolare tradizione enologica è stata sapientemente rinverdita dal maestro assoluto del Sangiovese, il compianto (e largamente rimpianto) Giulio “Bicchierino” Gambelli. Scomparso lo scorso 3 gennaio, Giulio è stato una guida preziosa per moltissimi viticoltori, assaggiatori e comunicatori del vino. Chiunque l’abbia conosciuto ha goduto di lezioni indimenticabili. Sebbene il carattere schivo l’abbia sempre tenuto lontano dalla ribalta, il suo insegnamento continua e continuerà a vivere nei tanti capolavori che la sua maieutica ha portato alla luce. A testimoniare la grandezza e l’intelligenza dell’uomo, sta persino la modesta percentuale di Merlot che nel Chianti Classico Villa Rosa fa da spalla al Sangiovese: quasi a ricordarci, semmai ce ne fosse bisogno, che le uve sono solo la chiave di lettura per esaltare l’eccellenza di un territorio. Il Villa Rosa resta un vino dal carattere tradizionale, fortemente intriso di territorialità: un Chianti tutto d’un pezzo, solido e vibrante come si addice a un rosso di razza. Non è dunque un caso se questa tenuta è stata sempre una delle aziende del cuore del divo Giulio.

Il 2009 si presenta di un bel colore rubino trasparente, appena intaccato da un’incipiente unghia granato. L’impatto olfattivo è intenso e coinvolgente: si percepisce subito una miscela di frutta rossa croccante e di fragranti fiori freschi. Si susseguono poi sfumature vegetali di rabarbaro e corteccia di china, splendidi richiami di humus, sottobosco verde e leggiadri accenti balsamici. Dopo qualche istante sopraggiungono sensazioni minerali e un lieve accenno di spezie. L’assaggio è segnato da una poderosa impronta fresco-sapida, quasi agrumata, ben sorretta da un calibrato abbraccio alcolico e da un’avvolgente morbidezza, per nulla disturbata da un tannino paradigmatico. La persistenza è lunga e coerente, definita da un finale equilibrato in cui ritornano eleganti sensazioni vegetali. Poggiamo sul tavolo il bicchiere, ma subito è forte il desiderio di un nuovo sorso. E, nell’attesa della succulenta fiorentina che le dovrebbe essere degna compagna, la bottiglia rischia di vuotarsi troppo in fretta… Alla tua, grande maestro!

 

Tenuta Villa Rosa
Castellina in Chianti (SI)
Tel. 0577 743003
www.villarosainchianti.com
tenuta.villarosa@libero.it

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