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L'isola che c'è
Pubblicato il 04/05/2012
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Che per noi il vino sia un prodotto “culturale” assai più che “naturale” è un concetto che abbiamo avuto già occasione di rimarcare. Spesso, poi, ci capita di entrare in contatto con esempi fulgidi che dimostrano con lapalissiana evidenza quanto in Italia sia difficile “fare cultura” enologica: non solo per chi il vino cerca di comunicarlo correttamente, ma anche e soprattutto per chi lo produce con scrupolosa attenzione alla qualità.

La bellissima isola di Salina, mirabile sintesi della solare natura mediterranea, è uno dei teatri emblematici della viticoltura eroica. Spazzata dal vento e dal mare d’inverno e d’estate, Salina concede al lavoro dell’uomo pochi ettari di vigneto, capaci di stillare un nettare suadente e complesso, ma solo se ci si dà alla terra con tutto l’amore possibile, senza lesinare fatica e sacrifici quotidiani.

Simbolo di questa dedizione continua e pervicace è la Malvasia delle Lipari di Francesco Fenech, splendido vino che nasce da un’antica tradizione di famiglia, le cui lontane radici risalgono al 1800. Solo a partire dal 1996, però, Francesco decide di imbottigliare i suoi vini, fino a quel momento venduti da lui e da suo padre Antonio direttamente dalle botti. La tecnica di produzione è sostanzialmente la stessa da secoli: dai tre ettari scarsi coltivati a guyot ad alta densità (8.000 ceppi/ha) i grappoli vengono raccolti in stato avanzato di maturazione, a fine settembre, e lasciati essiccare al sole per due settimane sui “cannizzi”, prima di essere trasformati in mosto grazie ad antichi torchi a trave. La fermentazione, con macerazione sulle bucce di 10-12 ore, avviene in silos di acciaio; seguono un periodo di affinamento in bottiglia e la commercializzazione a partire dal 1° giugno successivo.

L’emozione si presagisce al solo guardare il caldo e denso colore oro antico della versione 2009. Questo nettare si apre all’esame olfattivo con ampiezza e intensità estreme, regalando aromi avvolgenti di frutta candita, fichi secchi, datteri, albicocche disidratate e finissime espressioni di iodio e macchia mediterranea. Al palato emerge immediatamente l’impressionante equilibrio, costruito sulla dolcezza inebriante, ma anche su una solida impalcatura di freschezza, sapidità, calore e morbidezza. Interminabile, avvolgente e di perfetta rispondenza gusto-olfattiva il finale. È un meraviglioso accompagnamento per piatti a base di fegato grasso o formaggi stagionati e saporiti, ma è anche di per sé uno splendido sigillo al pasto, soprattutto se degustato in piacevole compagnia.

Uno splendido sorso di territorio, di cultura, di tradizione sapientemente interpretata.

 

Fenech

Via F.lli Morabito, 41

98050 Malfa, Isola di Salina (ME)

Tel. 090 984401041

www.fenech.it

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