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In Toscana
Pubblicato il 06/04/2012
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“… e pensare che è nato tutto per caso, ristrutturando una vecchia filanda…” Ma si sa le cose più belle e più buone sono spesso figlie del caso. Lui è di Manciano (Grosseto), lei velletrana (cioè di Velletri, in provincia di Roma, ma chi nasce a Velletri non dice “sono di Velletri”, dice “sono velletrano”), va a vivere a Foggia, si laurea in lingue a Pescara. Lei, Barbara Cannarsa, va alla Luiss (Roma), nel 1996, e si specializza in Economia e Gestione d’Azienda con un Master in Business Adminsitration. Lui, Gian Paolo Costoloni, odontotecnico, prestato però a tutt’altra attività: lavora presso la Metro Cash & Carry di Sambuceto (CH). Ma anche Barbara nel 1998 lavora presso la Metro Cash & Carry… scocca la scintilla: credo si chiami… colpo di fulmine …o giù di lì. Lei passa alla De Cecco (e già qui il destino comincia a “tessere la sua tela”, quella della pasta) come Managing Director Assistant. Lui si trasferisce a Roma a fare l’odontotecnico, lei abbandona De Cecco e insieme, ormai da coppia super affiatata/innamorata, nel 2001, fanno il corso per sommelier (da finire e in realtà non manca moltissimo!), perché in realtà hanno un sogno e a volte i sogni escono dai cassetti. Il padre di Gian Paolo era proprietario della metà di un ex granaio riconvertita a filanda ma ormai in disuso anche come filanda, a Manciano. C’è il forte richiamo delle origini. Gian Paolo rileva la metà che manca per completare quanto donatogli dal padre e fa vedere il locale all’amico d’infanzia diventato architetto: “ma qui potrebbe venirci un ristorante?” Dopo 10 giorni il progetto era pronto. Soffitto a volte in mattoni, pietra serena, pareti in mattoni, tutto a vista; travertino, archi in pietra, travi in ferro; scala in ferro per accedere al piano superiore e ascensore panoramico. È il 2002 e il sogno è definitivamente balzato fuori dal cassetto, il sogno si chiama “La Filanda” a Manciano. Barbara in cucina, Gian Paolo in sala. E sono bravi entrambi: fedele alla tradizione ma al tempo stesso creativa, mano felice nei pani, nei dolci e nella rivisitazione dei piatti del territorio, lei. Appassionato, amante dei vini, discreto ma al tempo stesso comunicativo, lui. Entrambi, ognuno a suo modo, coccolano il cliente. Un'ottima e abbondante proposta è quella del menu degustazione a 65 euro (un trittico di antipasti, una zuppa, un primo, un secondo di carne e un dolce), a cui è possibile abbinare una selezione di 5 vini, uno per portata, a 45 euro. Ovviamente il menu varia al variare delle stagioni, in questo periodo da non perdere il “Baccalà in tempura di polenta con insalata di finocchi, arance e olive nere”, il “Carpaccio di manzo maremmano marinato alle spezie e pepe di szechuan, insalatina di campo e riduzione di aceto balsamico”, i “Chiusoni (i Pici a Manciano si chiamano così, pasta acqua e farina), bocconcini di anatra all’arancia con scaglie di pecorino stagionato in fossa”, gli straordinari “Involtini di Ciaffagnone (praticamente una crespella) con manzo maremmano e fondente di pecorini toscani”, la variazione di “petto d’anatra”: Petto con riduzione al Morellino e patata soffice - Petto affumicato con insalatina di campo - Duckburger con panino al sesamo e maionese all’agresto (quest’ultimo sublime per semplicità e sapore), le “4 consistenze del cioccolato fondente”: Torino con cuore liquido - gelato - mousse - croccantino con lenticchie soffiate. Ma anche il resto non sarà da meno. Il tutto innaffiato con un Morellino di Scansano (bevuta autoctona, ça va san dire) 070707 del 2007 di Casavyc. A latere del ristorante c’è una graziosissima enoteca per “AperitiVini” o per rilassanti e piacevoli “DopoCena”. Chiusura da guida: vale il viaggio, decisamente!

 

La Filanda Enoteca - Ristorante

Via Marsala, 8 - Via Trieste, 4

58014 - Manciano (GR)

Tel. 0564 625156

info@lafilanda.biz
www.lafilanda.biz

Chiuso il martedì

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