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Sassicaia e Beethoven
L'Inno alla Gioia è la composizione perfetta per esprimere l’armonia e il crescendo di intensità del nostro vino.
Pubblicato il 28/11/2017
La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in completa armonia. (Mahatma Gandhi)
Non è facile scrivere di un vino di cui è stato detto tutto. I sassi che compongono i suoli della vigna da cui esso prende vita, sono stati celebrati come sculture il cui respiro infonde linfa vitale all’uva. La conca, dove quei sassi sono stati sagomati da millenni di brezze del vicino Mar Tirreno, è stata colonizzata più velocemente della California durante la corsa all’oro. Il lavoro di cantina, opera del “semplice mescolatore di vini” più bravo d’Italia, è stato acclamato ovunque nel mondo e vanta più tentativi d’imitazione della settimana enigmistica. Nel 1974 Veronelli lo osanna in un articolo su Panorama. La mitica degustazione alla cieca organizzata da Hugh Jones a Londra nel 1978, in cui l’edizione del 1972 risultò il miglior Cabernet tra 32 concorrenti, inclusi i grandi di Francia, è ormai entrata nei libri di storia. La letteratura, nel 1874 ancor prima che il vino venisse prodotto, aveva reso omaggio al territorio con versi indimenticabili: “I cipressi che a Bólgheri alti e schietti / Van da San Guido in duplice filar, / Quasi in corsa giganti giovinetti / Mi balzarono incontro e mi guardâr. / … Ove soffia dal mare il maestrale: /Ira non ti serbiam de le sassate …
Sassicaia e BeethovenEbbene sì, si tratta proprio del Sassicaia. Un vino noto in tutto il mondo con il suo alone di leggenda, che prende il via con Mario Incisa della Rocchetta che assaggia, tra il 1921 e il 1925 sulla costa pisana, un vino locale a base Cabernet. Nel 1930 dopo il matrimonio con Clarice dei Conti della Gherardesca decide di trasferirsi con lei nella Tenuta che prende il nome dall’avo santo della nobile famiglia. Presto trasformata in fattoria modello, San Guido vede, grazie a Mario Incisa della Rocchetta la nascita del più grande vino italiano, del più grande galoppatore di tutti i tempi, Ribot, e della sezione italiana della più grande associazione naturalistica del mondo, il WWF. Vennero impiantate le barbatelle di Cabernet, recuperate dalla vigna toscana che aveva ispirato il progetto, e dal 1948 al 1967 venne prodotto un vino ad esclusivo consumo interno. L’anno seguente fu commercializzata la prima annata che ha dato il via, con due sole interruzioni nel 1969 e nel 1973, alla sequenza di incredibili successi che, con la 2014, ha celebrato la quarantaquattresima conferma.
 
Sassicaia e BeethovenLa storia diventa presto mito sulle tavole imbandite di mezzo mondo, ma nonostante ciò quello che mi ha impressionato di più di questo vino, nel corso degli anni in cui ho avuto il privilegio di assaggiarlo, si può riassumere con due termini: armonia e crescendo. Entrambi sono di origine musicale, anche se il primo è l’elemento fondamentale della scheda organolettica di ogni sommelier. L’armonia è la consonanza di voci e di strumenti che, attraverso una combinazione di accordi, cioè di suoni, producono una sensazione piacevole. Il crescendo, nella dinamica musicale, definisce l’aumento di intensità. Famoso il crescendo rossiniano, spesso usato dal compositore, creatore anche del famoso filetto con paté e tartufo, che ben si abbina al nostro vino, per creare, nel finale dell’esecuzione, quell’entusiasmo nel pubblico che sfociava sempre in un lungo applauso. Da un punto di vista tecnico si tratta di far entrare gradualmente le diverse sezioni di strumenti, ad ogni ripetizione delle stesse battute, eseguendo un crescendo dinamico ed un accelerando agogico. Un esempio classico è L'Overture dell'Italiana in Algeri, molto famosi, non rossiniani però, sono O Fortune nei Carmina Burana di Carl Orff e il Bolero di Ravel.
Sassicaia e BeethovenA mio parere, però, il movimento che maggiormente si adatta ad esprimere in linguaggio musicale l’armonia e il crescendo di intensità del nostro vino è l'Inno alla Gioia di  Beethoven, qui eseguito a Nürnberg durante un flashmob nel 2014. Il compositore, dopo anni di intenzione inespressa, decise di adattare l’Ode alla Gioia di Friedrich Schiller alla musica nella Fantasia Corale che diventerà il IV movimento della nona sinfonia, qui diretto da Leonard Bernstein. Come il nostro vino anche questa musica ha impiegato oltre 20 anni per dare corpo all’idea del suo creatore e molto meno per entrare nella leggenda con esecuzioni memorabili. Nel 1972 il Consiglio Europeo la adotta come inno, decisione confermata, nel 1985, dalla Comunità Europea e mantenuta fino ad oggi. Ho scelto questo movimento perché, esattamente come il vino, racchiude in se le caratteristiche di un intera sinfonia. Il finale corale della IX sinfonia è infatti a sua volta divisibile in quattro movimenti. Il tema principale viene introdotto lentamente, come la speziatura introduce al naso l’eleganza degli altri sentori, che “marciano” nell’andante maestoso con cui invadono la percezione olfattiva nel momento in cui violoncelli e contrabbassi introducono gli altri strumenti. Al sorso l’equilibrio delle componenti forma l’impianto armonico che sostiene la progressione degli strumenti a corde e dei tamburi su cui poggiano i fiati. Il corpo pieno ed energico è il fondamento su cui insiste il crescendo con cui il coro di voci all’udito e quello degli echi retro olfattivi al gusto, nella comune esplosione finale e nella piena e persistente armonia generano l’intensa sensazione di commozione che accompagna la simultanea conclusione delle sinfonie musicale ed enoica. Commozione che sfocia, al secondo assaggio, in quella felicità che solo un’espressione artistica perfettamente armoica, sia essa musicale o enologica, può dare.
Il “crescendo” di questo vino, infine, travalica, non solo l’assaggio, ma anche il passare degli anni. La sua conoscenza, infatti, stimola la pazienza necessaria ad attendere, almeno, quella ventina d’anni dalla vendemmia per riuscire ad apprezzare tutte le sfumature che la sinfonia del componimento enologico sa offrire.
 
Ode alla Gioia di Friedrich Schiller
Il testo originale in tedesco dell’Ode alla Gioia di Friedrich Schiller e la traduzione in italiano qui riportate sono prese da Wikipedia e riportano, in corsivo, le parole aggiunte da Beethoven. Mi preme far notare come la terza strofa reciti che la “Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura … Baci ci ha dato e uva …"
Inno alla Gioia
« O Freunde, nicht diese Töne!
Sondern laßt uns angenehmere
anstimmen und freudenvollere.
« O Freunde, nicht diese Töne! Sondern laßt uns angenehmere anstimmen und freudenvollere.
« O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli, e più gioiosi.
« O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi.
Freude, schöner Götterfunken
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder
Was die Mode streng geteilt;
Alle Menschen werden Brüder,[32]
Wo dein sanfter Flügel weilt.
Freude, schöner Götterfunken Tochter aus Elysium, Wir betreten feuertrunken, Himmlische, dein Heiligtum! Deine Zauber binden wieder Was die Mode streng geteilt; Alle Menschen werden Brüder,[32] Wo dein sanfter Flügel weilt.
Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell'Elisio,
noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
Il tuo fascino riunisce
ciò che la moda separò
ogni uomo s'affratella
dove la tua ala soave freme.
Gioia, bella scintilla divina, figlia dell'Elisio, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. Il tuo fascino riunisce ciò che la moda separò ogni uomo s'affratella dove la tua ala soave freme.
Wem der große Wurf gelungen,
Eines Freundes Freund zu sein;
Wer ein holdes Weib errungen,
Mische seinen Jubel ein!
Ja, wer auch nur eine Seele
Sein nennt auf dem Erdenrund!
Und wer's nie gekonnt, der stehle
Weinend sich aus diesem Bund!
Wem der große Wurf gelungen, Eines Freundes Freund zu sein; Wer ein holdes Weib errungen, Mische seinen Jubel ein! Ja, wer auch nur eine Seele Sein nennt auf dem Erdenrund! Und wer's nie gekonnt, der stehle Weinend sich aus diesem Bund!
L'uomo a cui la sorte benevola,
concesse il dono di un amico,
chi ha ottenuto una donna devota,
unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito,
lasci piangente e furtivo questa compagnia!
L'uomo a cui la sorte benevola, concesse il dono di un amico, chi ha ottenuto una donna devota, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia!
Freude trinken alle Wesen
An den Brüsten der Natur;
Alle Guten, alle Bösen
Folgen ihrer Rosenspur.
Küsse gab sie uns und Reben,
Einen Freund, geprüft im Tod;
Wollust ward dem Wurm gegeben,
Und der Cherub steht vor Gott.
Freude trinken alle Wesen An den Brüsten der Natur; Alle Guten, alle Bösen Folgen ihrer Rosenspur. Küsse gab sie uns und Reben, Einen Freund, geprüft im Tod; Wollust ward dem Wurm gegeben, Und der Cherub steht vor Gott.
Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
vanno i buoni e i malvagi
sul sentiero suo di rose!
Baci ci ha dato e uva,
un amico, provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!
Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; vanno i buoni e i malvagi sul sentiero suo di rose! Baci ci ha dato e uva, un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio!
Froh, wie seine Sonnen fliegen
Durch des Himmels prächt'gen Plan,
Laufet, Brüder, eure Bahn,
Freudig, wie ein Held zum Siegen.
Froh, wie seine Sonnen fliegen Durch des Himmels prächt'gen Plan, Laufet, Brüder, eure Bahn, Freudig, wie ein Held zum Siegen.
Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuß der ganzen Welt!
Brüder, über'm Sternenzelt
Muß ein lieber Vater wohnen.
Ihr stürzt nieder, Millionen?
Ahnest du den Schöpfer, Welt?
Such' ihn über'm Sternenzelt!
Über Sternen muß er wohnen.
Seid umschlungen, Millionen! Diesen Kuß der ganzen Welt! Brüder, über'm Sternenzelt Muß ein lieber Vater wohnen. Ihr stürzt nieder, Millionen? Ahnest du den Schöpfer, Welt? Such' ihn über'm Sternenzelt! Über Sternen muß er wohnen.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!
Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero! Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso. Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!
Freude heißt die starke Feder
In der ewigen Natur.
Freude, Freude treibt die Räder
In der großen Weltenuhr.
Blumen lockt sie aus den Keimen,
Sonnen aus dem Firmament,
Sphären rollt sie in den Räumen,
Die des Sehers Rohr nicht kennt. »
Freude heißt die starke Feder In der ewigen Natur. Freude, Freude treibt die Räder In der großen Weltenuhr. Blumen lockt sie aus den Keimen, Sonnen aus dem Firmament, Sphären rollt sie in den Räumen, Die des Sehers Rohr nicht kennt. »
"Gioia" si chiama la forte molla
che sta nella natura eterna.
Gioia, gioia aziona le ruote
nel grande meccanismo del mondo.
Essa attrae fuori i fiori dalle gemme,
gli astri dal firmamento,
conduce le stelle nello spazio,
che il canocchiale dell'osservatore non vede. »
"Gioia" si chiama la forte molla che sta nella natura eterna. Gioia, gioia aziona le ruote nel grande meccanismo del mondo. Essa attrae fuori i fiori dalle gemme, gli astri dal firmamento, conduce le stelle nello spazio, che il canocchiale dell'osservatore non vede. »
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