Campora, l'incontro di finezza e potenza

Negli anni Sessanta le campagne toscane erano deserte, semiabbandonate. Riccardo Falchini, imprenditore edilizio pratese, ha appena ventinove anni, ma insieme al fratello sente fortissimo il desiderio di riallacciare antichi legami: per generazioni la sua famiglia era rimasta al servizio dei Medici, tramandandosi di padre in figlio l’incarico di sovrintendere alle loro vigne. Si innamora di una fattoria proprio sotto le mura di San Gimignano, con al centro un casale un tempo appartenuto ai frati. Vuole produrre vino con le varietà del luogo e perciò elimina il grano, i frutteti e i pascoli prativi, per far posto, già nel 1968, ai primi vigneti specializzati. Poi un colpo di fortuna lo porta a conoscere il
grande Giacomo Tachis. Su consiglio del Maestro, vanno in pensione le vecchie botti di castagno, sostituite da moderni impianti per il controllo termico della vinificazione, all’epoca una novità assoluta per la zona. Oltre a puntare sul Sangiovese in purezza stile supertuscan, si impiantano anche Cabernet Sauvignon e Chardonnay, e si sperimenta il primo (e a tutt’oggi l’unico) metodo classico a base Vernaccia. Oggi Riccardo Falchini e Tachis non sono più tra noi. Resta, però, il loro insegnamento, un faro che i figli di Riccardo, Michael e Christopher seguono fedelmente, senza derogare di un pollice dalla rotta tracciata, attenti ai risultati concreti più che alla visibilità mediatica. Il Campora si presenta ammantato di fitto rubino, con sentori balsamici profondi, poi si apre a viole appassite, more, pepe, tabacco. Coniuga finezza e potenza e chiude lunghissimo, su eco minerale. 30 mesi in barrique.


Campora 2011
Uve: Cabernet Sauvignon 95%, Merlot 5% - Gr. 13,5% - € 50 prezzo medio in enoteca

Falchini
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