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Bibenda day 2017 - Quarto tempo
I Grandi Rossi del Nord
Pubblicato il 04/04/2017
Relatore Massimo Billetto
Relatore Massimo Billetto

Il nord industriale, il nord del commercio e degli affari. C'è un Nord diverso, quello del vino. È il Nord rurale. E lì ci sono le Langhe, che per i piemontesi sono soprattutto il luogo della serenità spirituale.

FotografiaBarbaresco Asili Riserva 2011

Bruno Giacosa


Le Langhe sono una terra ricca dalle radici povere e orgogliose. Le Langhe sono poliedriche: la Langa contadina, la Langa partigiana, la Langa poetessa e romanziera. La Langa arida e la Langa generosa. Le storie degli uomini di Langa raccontano vicende di uomini semplici, forti e geniali. Bruno Giacosa è, da sempre, il "Genio di Neive". Da ragazzo seguiva il nonno Giulio per vigneti e per cantine, preparandosi a divenire dapprima uno straordinario selezionatore di eccellenze, poi un produttore osannato e venerato ai quattro angoli del Globo, i cui vini sono contesi al pari delle storiche e leggendarie bottiglie dei più celebrati cru bordolesi e borgognoni. Asili è una vigna leggendaria incastonata nella terra di Barbaresco, e il vino che ne deriva rappresenta, più di ogni altro, tra le tante magnificenze prodotte, il carattere e lo stile di Bruno Giacosa: austero ed elegante, complesso ma mai difficile, longevo e tipico. Ogni profumo colto è espressione viva della terra, ogni sorso è tensione, scoperta, avvolgenza. È attesa impaziente di quello successivo.
FotografiaBarolo Monprivato 2012

Giuseppe Mascarello


La seconda storia di Langa racconta di un connubio profondo di una famiglia e di una vigna storica. Il legame che unisce Mascarello e Monprivato ha lo stesso valore indissolubile che può esistere tra l'acqua e il mare, tra il cielo e le stelle, tra una madre e un figlio. La vigna ha un valore storico assoluto, un patrimonio censito e celebrato fin dal 1666. Gepin Mascarello la condivideva con un altro grande vecchio delle Langhe, Violante Sobrero, che decise di cedere la propria parte, in una sorta di passaggio del testimone, al giovane Mauro, figlio di Gepin e fervido credente dell'eccellenza e dell'unicità di quel cru. Barolo Monprivato è una sorta di riassunto della tipologia, fatto di eleganza suadente e di profondità terragna. Esprime tutta l'anima elveziana di Castiglione Falletto e lo spirito riservato e forte della gente langarola. Non è solo un Barolo. È "il" Barolo.
FotografiaValtellina Sfursat 5 Stelle 1997

Nino Negri


Dalle Langhe alla Lombardia, il Nebbiolo, uva poco propensa ai viaggi internazionali, ha una propria, importante seconda casa. La Valtellina è terra difficile, dove la natura ha plasmato pendii scoscesi nei quali la viticoltura conserva un fascino pionieristico e ardito. Sono passati più di cento anni, da quando Nino Negri mise a dimora, nel cuore delle sue montagne, le vigne che sarebbero diventate la Pietra di Paragone della qualità dello Sfursat. Un'azienda antica e moderna, che dopo i momenti difficili degli anni '60 ha trovato un condottiero forte e capace, un signore garbato e sapiente che risponde al nome di Casimiro Maule, con cui ha potuto ritrovare i fasti antichi e arrivare ai vertici della qualità del vino italiano e mondiale. Il 5 Stelle 1997 va oltre la complessità e la piacevolezza. È uno dei pochissimi vini in grado di esprimere in pieno quel termine tanto caro a Gino Veronelli, quando, per primo, ci parlava dell'esistenza dei vini da "meditazione".
FotografiaAmarone della Valpolicella Monte Lodoletta 2004

Romano Dal Forno


Una sorta di meditazione trascendentale è quella ispirata, universalmente dai vini di Romano Dal Forno. Giovanissimo, venne folgorato dal suo grande padre ispiratore, il grande Vate dell'Amarone,  Giuseppe Quintarelli, che nel dispensare saggezza e consigli lo ammoniva che i suoi luoghi, nei pressi di Illasi, fuori dal cuore Classico e antico dell'Amarone, fossero buoni solo "per coltivare il mais". Romano accolse l'affermazione come una sfida, e varò un progetto di qualità totale, assoluta e priva di compromessi, accettando di indebitarsi oltre misura per portare a compimento un progetto vitivinicolo che, nelle linee-guida, trova paragone solo con gli approcci che ebbero Joseph Krug o Angelo Gaja. Il suo Amarone fuoriesce da qualsivoglia schema, è il vino estremo e assoluto, di pienezza e complessità che sfidano le leggi della fisica. Quella di Dal Forno è una storia recente, i primi risultati tangibili arrivarono negli anni '80. Nonostante ciò, i suoi vini appartengono già, indelebilmente, alla Storia.
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