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L'ampolla ritrovata
Pubblicato il 17/02/2012
Fotografia

È difficile trovare frasi originali per esaltare l’abilità, la competenza, la lungimiranza e le capacità imprenditoriali della famiglia Nonino. Un concentrato di fascino e potenza che ha portato il made in Italy di qualità in ogni parte del mondo. I fatti, si sa, valgono più di molte parole…

L’altro giorno, curiosando nel mio armadio, ho ritrovato l’ampolla della Ùe Riserva Monovitigno Moscato Cru Besenello in Vallagrina, invecchiata 19 anni. La conservavo con grande affetto, visto che si trattava di un gentile omaggio dell’amica Giannola, ricevuto proprio in occasione della presentazione in anteprima mondiale di questa acquavite, organizzata assieme a noi dell’AIS Roma il 29 aprile 2010. Per giunta - bontà di Lady Dinamite! - mi disse che l’averla imbottigliata con 19 anni di invecchiamento (e non 20, cifra tonda) si doveva anche a un mio parere, espresso durante una degustazione riservata: a me sembrava perfetta proprio così!

Questa straordinaria Riserva ha dimostrato che un calibrato passaggio in legno di un distillato di uve aromatiche non solo può mantenere inalterate le sue caratteristiche fruttate e floreali, ma può persino arricchirle immensamente. Al contrario di quanto sostenuto da tutta la letteratura sui distillati, che suggerisce di invecchiare solo prodotti neutri.

Dunque, avevo voglia di tornare a scoprire questa piccola meraviglia e me ne sono versata una dose generosa. Il colore è ambrato intenso, brillante e vellutato. Al naso suscita viva impressione la densa nota di confettura, che sfocia in aromi traboccanti di uva e frutta candita, il tutto glossato da una sontuosa pennellata di spezie orientali, da raffinati accenti di vaniglia e mandorla, da un fitto e travolgente finale di tabacco dolce e di cioccolato fondente. Magnifico l’equilibrio gustativo, che esalta un’acquavite dal carattere potente e niente affatto aggressivo, ricca e calda, dotata di una persistenza interminabile e prodiga di richiami alle sfumature aromatiche.

Ve la consiglio a 18°C, in tulipani medio-ampi, durante una di queste serate invernali. Magari davanti a un caminetto acceso, con la neve che scende al di là dei vetri, per accompagnare l’intensa lettura delle poesie di Federico Garcia Lorca: “Un reposo claro y allì nuestros besos, lunares sonoros del eco, se abrirìan muy lejos. Y tu corazòn caliente, nada màs.”

In pratica, tutto il meglio che possiamo concederci per un paio d’ore di relax che ci riconcilieranno con il mondo.

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