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All’ombra del castello
Pubblicato il 08/06/2016
Fotografia

Il Castello di Saint Pierre, che si erge su uno sperone roccioso nel comune valdostano di Saint Pierre, in località Tache, è un esemplare unico nel suo genere soprattutto per le quattro torrette circolari poste agli angoli del torrione centrale che sono state aggiunte nella seconda metà dell’Ottocento e che gli conferiscono un inconfondibile aspetto fiabesco, quasi disneyano. Questo maniero è tra i più antichi della regione; la struttura primitiva risale al XII secolo ed è stata più volte modificata e ampliata dai proprietari che si sono susseguiti nel corso della sua storia; oggi appartiene al Comune di Saint Pierre che vi ha stabilito la sede del Museo Regionale di Scienze Naturali. Il castello dall’alto della sua rupe domina il borgo di Saint Pierre e la pianura sottostante scavata dalla Dora Baltea; proprio alle sue spalle sorge la cantina dell’azienda vinicola La Source. Questa tenuta, così chiamata per la sorgente che sgorga naturalmente nella barriccaia, è nata nel 2003 per volontà di alcuni giovani agricoltori ed è capitanata da Stefano Celi, agronomo e discendente di una famiglia dai lunghi trascorsi in campo vitivinicolo. Il vigneto aziendale, tra terreni di proprietà e in affitto, si estende per 6,5 ettari e ospita, oltre a varietà internazionali come Chardonnay, Gamay e Syrah, alcuni dei vitigni più rappresentativi della Valle d’Aosta: il Petite Arvine, il Petite Rouge e il Cornalin.


Il Cornalin, ritenuto autoctono della Valle d’Aosta, sembra in realtà provenire dalla Borgogna da dove fu introdotto sul finire del Settecento. Già nel 1838 Lorenzo Francesco Gatta nel suo libro "Saggio intorno alle viti e ai vini della Valle d'Aosta" lo cita tra i vitigni più coltivati della regione ma nel corso del Novecento il Cornalin, insieme ad altre varietà locali poco diffuse (Mayolet, Prëmetta e Vuillermin), ha rischiato di estinguersi, sopravviveva infatti solo in qualche vigneto secolare, spesso confuso con il Petit Rouge. Alla fine degli anni '80 l'Institut Agricole Régional di Aosta ha promosso il recupero di questa cultivar e delle altre in via di estinzione e, grazie anche ad alcuni viticoltori illuminati, il Cornalin è tornato in breve tempo a far parte del patrimonio ampelografico valdostano.

Il Valle d’Aosta Cornalin prodotto da La Source è lavorato completamente in acciaio ed è un vino elegante e vigoroso allo stesso tempo, godibile e non banale; lo abbiamo provato nell’annata 2012, trovandolo all’apice delle potenzialità. Una calda tonalità di rubino anticipa un bouquet di bosco incontaminato fatto di corniole, more selvatiche e felci a cui si accodano carcadè, liquirizia, tabacco al mentolo e cenni minerali. Il sorso fa suo il fruttato intercettato dal naso e si spande nel palato sottile e pulito, con tannini ben schierati e un’acidità tesa che solo le uve d’alta quota possono garantire; chiude con una lunga eco oscillante tra sensazioni speziate e di vegetale nobile.

 

La Source
Località Bussan Dessous, 1
11010 Saint Pierre (AO)
Tel. 0165 904038
info@lasource.it
www.lasource.it

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