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Assaggi di ritorno: i miei rossi
Pubblicato il 29/04/2016
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Questo è il secondo appuntamento con i miei assaggi del Vinitaly nella categoria vini rossi.

L’azienda Podere Rocche dei Manzoni di Monforte d’Alba non ha bisogno di presentazioni; grande uomo fu il fondatore Valentino Migliorini e grande uomo ora è suo figlio Rodolfo che prosegue con faticoso impegno il lavoro iniziato negli anni ’70 dal padre, contribuendo a elevare l’azienda in una delle più importanti realtà vitivinicole piemontesi. Tutti i vini di Rodolfo sono generosi, ricchi, caldi nelle note di confetture e pieni e sapidi nel sapore. Tutti straordinari, nessun vino inferiore a un altro e tutti in gara a superarsi a vicenda ogni anno. Uno in particolare in questo Vinitaly ha attirato la mia attenzione: Barolo Riserva Vigna Madonna Assunta La Villa 2006.
È stato prodotto per la prima volta nel 1999, esce solo dopo 10 anni dalla vendemmia e proviene dal vigneto omonimo sito in Castelletto ed è il più giovane di tutta la produzione di Barolo dell’azienda. Granato luminoso, vivo. Carismatico, elegante s’infiltra lento nei sensi lasciando un ricordo di sé indelebile. Il naso è intarsiato da piccoli frutti rossi con la scorzetta d’agrume e il cioccolatino boero. Poi radice di liquirizia, grafite ed eucalipto. In bocca poesia pura: pieno, elegante, perfetto in ogni suo equilibrio con tannini ben presenti ma guantati. Infinito. Ancora in continua evoluzione, ancora duellando con lo scorrere del tempo. Affina 36 mesi in barrique e riposa 7 anni in bottiglia nella splendida cantina dove viene cullato dalle note del grande maestro d’orchestra Ezio Bosso che ha composto proprio per l’azienda un Esoconcerto di violini adatto ad accompagnare il riposo dei Barolo in questo loro lungo viaggio prima di essere venduti.


Podere Rocche dei Manzoni
Località Manzoni Soprani, 3
12065 Monforte d'Alba (CN)
Tel. 0173 78421
info@rocchedeimanzoni.it
www.barolobig.com


Il Barolo Rivassotto Riserva 2007 è stato l’assaggio più particolare di tutto il Vinitaly dovuto al suo desueto invecchiamento per ben quasi 9 anni in botte. È stato presentato per la prima volta al Vinitaly dall’azienda Cascina Bruni in limited edition con sole 600 bottiglie ed è un Barolo fuori dai canoni convenzionali, fuori dagli invecchiamenti classici della denominazione. Viene prodotto in annate favorevoli e il 2007, rispetto agli altri Barolo dell’azienda, ha fatto ulteriore invecchiamento in botte di castagno da 500 litri. L’attuale enologo, collaboratore aziendale Riccardo Cotarella, osservando la qualità del vino ha deciso di farlo imbottigliare nel mese di Marzo di quest’anno, operando chiarifiche con carbone vegetale per pulirlo e metterlo in bottiglia non filtrato, così come avviene per tutti gli altri Barolo. Ha un colore granato brillante. Al naso si afferma con un po’ di tempo. Ha bisogno di respiro per donare sensazioni trasognate. Poi parla di sé, di rosa appassita, di humus, grafite, lievi cenni cipriati, anice e un bosco di pini in autunno. Al palato si espande morbido, leggiadro, con tannini seducenti che non scalfiscono l’equilibrio perfetto delle componenti. Lunga scia sapida. La vigna Rivassotto ha radici che si perdono nella notte dei tempi, le sue tracce risalgono al 1700. Quando nel 1897 viene fondata Cascina Bruni è proprio con questo Barolo che l'azienda imbottiglia il suo primo vino. Si tratta del 90% di viti originali Michet su rupestris. La vigna è stata poi ripiantata con scasso manuale nel 1939. Si trova nella collina Carpegna, un cru di Serralunga d'Alba con esposizione a Sud. La lavorazione del vigneto è totalmente manuale così come la vendemmia e le viti sono le stesse per il 90% essendo una varietà molto resistente. Da queste si produce un Barolo molto austero, capace di durare a lungo nel tempo, oltre cinquant’anni.


Cascina Bruni
Località Bruni 6
12050 Serralunga d’Alba (CN)
Tel. 0173 613208
bruni@cascinabruni.it
www.cascinabruni.it

 

 

 

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