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Il Signore delle Coop ha scritto un libro
Pubblicato il 15/04/2016
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Vincenzo Tassinari ne è stato il Presidente per tanti anni. Oggi si occupa delle proprietà vinicole del Gruppo, per questo ci è piaciuto molto organizzare per lui la presentazione del suo libro “Noi, le Coop Rosse, tra Supermercati e Riforme mancate.

Lo faremo Mercoledì 20 Aprile alle 18 qui al Rome Cavalieri. Al termine della presentazione, oltre a poter intervenire con lo scrittore, potremo anche degustare i grandi vini in programma.

Il libro è la preziosa testimonianza di uno dei più importanti protagonisti della grande distribuzione italiana degli ultimi decenni: Vincenzo Tassinari, Presidente dal 1988 al 2013 di Coop Italia, il Consorzio Nazionale delle Cooperative di consumatori italiane, oggi stimato docente nelle facoltà di Economia di Milano Bicocca e dell’Università di Bologna e dal 2013 Presidente di Tenute del Cerro, gruppo vitivinicolo che si è aggiudicato, fra l'altro, l'Oscar del Vino 2015 nella categoria Vino di Qualità con il Miglior Prezzo.

Un racconto, svolto dal punto di vista di un cooperatore che è stato protagonista dell’economia degli anni in cui la distribuzione moderna è diventata grande. Quando François Hollande, Presidente della Repubblica Francese, sosteneva che “la grande distribuzione doveva essere la portaerei per l’economia del Paese”, in Italia, invece, i fatti e le vicende qui raccontate, descrivono questo settore economico con tutti i suoi limiti e difetti che ancora oggi caratterizzano il nostro “sistema Italia”. Riflessioni importanti di un manager che ha vissuto i problemi e le tante situazioni difficili alla guida della Coop e che ha sviluppato le soluzioni direttamente sul campo.

Ricordo che molti anni fa organizzammo un importante convegno qui a Roma, invitando i grandi buyer responsabili di importanti marchi della Grande Distribuzione. Uno dei nostri obiettivi era quello di una migliore selezione delle etichette sullo scaffale, inserite in un “arredamento” più adeguato al prodotto, in grado di valorizzarlo, un ambiente che potesse ricordare l’enoteca, la presenza del legno. E soprattutto, poiché al banco del pesce c’era uno specializzato, ossia un vero pescivendolo, ci sembrava giusto e opportuno che anche al banco del vino ci fosse una persona idonea a presentarlo in vendita: il Sommelier.

Qualcosa oggi è cambiato nella grande distribuzione, più scelta nelle etichette e più attenzione al bancone di vendita. Manca ancora il Sommelier. Non è poco.

 

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