Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Quant’è bello degustare da Palermo in su!
Pubblicato il 25/03/2016
Fotografia


In alcune città d’Italia (Milano, Genova, Napoli ed altre) sono nati, da qualche tempo, i Book Wine Bar, ossia dei locali tipo bar in cui è possibile degustare buoni vini mentre si leggono libri: una “degustazione letteraria” si potrebbe definire, perché il binomio vino-cultura può essere interessante e rilassante; a volte avvengono anche incontri con i vignaioli che in questi luoghi presentano i loro vini. Alcuni di questi posti sono più librerie che bar, forniti di selezionati libri a disposizione dei clienti, i quali possono scegliere questo o quel volume sorseggiando alcuni dei vini proposti. Spesso c’è del cibo adatto ad accompagnare la bevuta, e anche della musica in sottofondo: insomma una “literature and wine tastings” che appaga più passioni in una volta sola.      
 

A proposito di musica e vino, alcuni produttori italiani, a Bologna, a Gorizia, e in altre città, in certi periodi dell’anno, organizzano il Jazz & Wine, in cui la musica Jazz si unisce al buon vino, e la cosa particolare, è che ciò avviene direttamente nelle Cantine e nelle dimore storiche delle Aziende vinicole, creando ambienti suggestivi e surreali, dove la grande musica Jazz si incontra con il grande vino di qualità, direttamente nel luogo in cui il nettare d’uva nasce e cresce, spesso posti storici ricchi di tradizioni e cultura.

A Panzano in Chianti, luogo denso di profumi e sapori della terra Toscana, c’è una Macelleria molto famosa in cui il proprietario ha unito l’attività di vendita di carne alla degustazione di vini eccellenti del luogo: all’interno del locale, attrezzato con luci particolari e musica rock, si può acquistare la vera “fiorentina, bere un gustosissimo Sangiovese e ascoltare, cantare e ballare il ritmo dei Led Zeppelin, provando momenti davvero eccitanti, di soave degustazione e di gradevolissime sensazioni.


Un fenomeno attualmente in crescita è quello della vendita, da parte della grande distribuzione, Super e Iper, dei vini di qualità, con una proposta di etichette ampia ed articolata per rispondere a tutte le fasce di gusto della numerosa clientela. Nasce allora l’esigenza della figura del Sommelier all’interno del Supermercato che, otre a rappresentare un indispensabile supporto per il consumatore, guida anche alle degustazioni di alcuni vini, spiegando l’origine del vitigno, le sue caratteristiche organolettiche e i migliori abbinamenti con il cibo: è ormai facile quindi vedere un reparto del Grande Magazzino adibito a luogo di degustazione del vino, dove l’impegno gravoso e noioso del fare la spesa, viene allietato da un piacevole sorso di Bacco.
 

A Torino, da qualche anno, la degustazione del vino si può fare in un ambiente ricco, lussuoso e alquanto  insolito: all’interno di una gioielleria. Il proprietario aveva a disposizione circa 2000 mq, e nonostante avesse creato uno show-room grande e bello sotto il punto di vista architettonico, aveva ancora spazio da occupare, e soprattutto una grande passione per il vino. Precursore di mode e stili di vita, come ama definirsi, ha voluto dare corpo alla sua idea, che vedeva, nell’unione di cose preziose e ricercate, come un diamante con un buon vino, una soddisfazione sensoriale privilegiata. E così è nata una enoteca all’interno della gioielleria, dove si alternano bacheche scintillanti di brillanti, a vetrine ripiene di bottiglie di vini eccellenti; tavoli in pregiato legno e calici di cristallo, pronti ad accogliere le persone che desiderano degustare un buon vino in un ambiente molto fashion.


Una delle riviste di vino più popolari in USA, Wine Enthusiast, ha parlato, tempo fa, di alcuni posti bizzarri dove il vino può essere degustato: sotto il mare delle Maldive, nel primo nightclub sottomarino al mondo, dal nome Subsix, a 19  metri sotto l’Oceano Indiano; in mezzo al deserto di Tucson, in Arizona, dove dopo aver camminato per sentieri desertici, si può sostare al Tanque Verde Ranch e degustare vini dissetanti; sottoterra, nella Valle di Okanagan, dove si nasconde una barricaia chiamata Mission Hill Winery.

Insomma il vino può davvero essere degustato ovunque, anche se ogni luogo influisce sulle percezioni sensoriali, sulla sua valutazione e sul piacere generale che riesce a trasmettere. A volte un certo ambiente ha dei profumi che incidono sull’impressione che il vino può dare, oppure ci sono dei rumori che condizionano la sensazione percettiva, o ancora le luci, che possono essere forti, o soffuse, velate o abbaglianti, e tale diversità può influenzare in modo rilevante la degustazione; anche la finalità della bevuta è un elemento importante, perché può essere fatta in un certo luogo per motivi di valutazione, o per mero piacere personale, e a seconda dei casi conseguirà un diverso risultato, anche se resta di fatto che “sempre  e in ogni luogo” sicuramente il buon vino riesce a comunicare la propria anima.

Quando si degusta per la personale soddisfazione dei sensi, bisogna considerare un altro elemento, forse il più importante di tutti, ossia la “compagnia della festa, perché degustare un gradevole vino, nella corretta quantità, in compagnia degli amici giusti, può essere davvero una esperienza coinvolgente ed emozionante. Molière scriveva: “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA