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Argentum Bonum
Pubblicato il 18/03/2016
Fotografia

La Val Ridanna è una piccola valle situata nel comune di Racines, in provincia di Bolzano, che parte da Vipiteno e arriva fino alla località Masseria; a ovest la valle è delimitata dal Monteverde, famoso per la sua storia mineraria che risale a oltre 900 anni fa come testimonia un documento dell’anno 1237, firmato dai Conti del Tirolo, da cui risulta un’attività estrattiva di argento già fiorente. La miniera con il suo labirinto di pozzi e gallerie lunghe fino a 150 km è stata una delle più importanti d’Europa finché non è stata chiusa nel 1985.

Spinta da un’intuizione tutta femminile, Elena Walch, la Signora del Vino dell’Alto Adige, ha deciso di far affinare i migliori vini della propria produzione in questa miniera ormai in disuso; le etichette sottoposte a questa cura speciale sono il Gewürtztraminer realizzato con le uve provenienti dalla tenuta di Kastelaz e il Beyond the clouds, un uvaggio di vitigni bianchi con prevalenza di Chardonnay, già di altissimo profilo nella sua versione “comune”. La selezione così ottenuta è stata identificata con l’espressione “Argentum Bonum”e la prima annata coinvolta è stata la 2011.

Il processo prevede di trasferire i vini nella cava di affinamento col tipico trenino delle miniere; l’attività è svolta in giugno dal momento che, trovandosi la miniera a 2000 metri di altezza, tutta la zona è coperta da una coltre di neve per gran parte dell’anno. Dopo diversi chilometri di galleria, arrivate nel cuore della montagna, le bottiglie sono poste a riposare e lì resteranno per 3 anni nella quiete e nel buio assoluti, in contatto solamente col respiro profondo delle Terra.

La temperatura costante di 7°C, il tasso di umidità che non scende mai sotto il 95% e la pressione estremamente bassa influenzano in modo positivo il processo di maturazione di questi vini, cesellandone ulteriormente il profilo organolettico. Dalle degustazioni comparative appare palmare la differenza tra i campioni del 2011 affinati in cantina e quelli della stessa annata provenienti dalla miniera; in particolare i secondi rivelano profumi più eleganti e appaiono animati da maggiore freschezza come se fossero più giovani, come se all’interno della miniera il tempo fosse trascorso più lentamente o addirittura si fosse fermato. Tutto questo impeto giovanile comunque non va a discapito dell’equilibrio del vino che riesce comunque a trovare la quadra tra la lampante acidità, foriera di una lunga prospettiva di evoluzione, e la finezza dell’insieme.

Ogni anno solo una quantità limitatissima di ciascuna etichetta è riservata alla selezione Bonum Argentum, appena mille bottiglie destinate a pochi fortunati “wine freak”, per usare un’espressione della stessa Elena Walch che in prima persona ci ha parlato di questo straordinario progetto con l’entusiasmo di chi non si crogiola sui risultati già raggiunti ma è galvanizzato dalla prospettiva di nuovi orizzonti da conquistare.

Elena Walch
Via Andreas Hofer, 1
39040 Termeno (BZ)
Tel. 0471 860172
info@elenawalch.it
www.elenawalch.com

 

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