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Nel segno del Negroamaro
Pubblicato il 04/03/2016
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Il Salento è una terra ricca di storia, cultura, arte, ultimo lembo di Puglia disteso per oltre 5000 kmq sul Mediterraneo; terra di confine che dialoga da sempre con l’Oriente e con i popoli che si affacciano sul Mare Nostrum. Disteso oltre le Murge inferiori, oltre quella depressione carsica della soglia messapica che disegna e delinea un paesaggio eroso dall’azione dell’acqua sulle rocce calcaree, con doline, inghiottitoi e lunghi tratti aguzzi e vivi. Spazi pianeggianti e accesi da una luce abbagliante e dalle terre rosse che ne marcano i confini. Una natura forte e possente, che segna il lavoro dell’uomo e le fasi delle stagioni più che in altri territori. In questa terra, Agricole Vallone è un’azienda storica, fondata nel 1934 e tutt’ora a conduzione familiare (diretta con spirito innovatore e grande capacità manageriale da Francesco Vallone). Si estende su 660 ettari complessivi di cui 161 a vigneto e il restante a uliveto e superficie agricola. Divisa in tre differenti tenute, tutte in provincia di Brindisi (Castelserranova a Carovigno; Iore a San Pancrazio salentino e Flaminio proprio a Brindisi), ha visto nel 1986 la nascita – grazie all’intuizione e la passione di Severino Garofano – di un vino che è da subito diventato uno dei simboli dell’eccellenza pugliese: il Graticciaia. E se si parla di Severino Garofano, la mente corre senza possibilità di errore al Negroamaro, vitigno prepotentemente radicato in questo territorio, non facilmente domabile, che si lascia esaltare dalle annate e dagli andamenti climatici. Ma Severino Garofano ha voluto spingersi oltre, prospettando per queste uve anche un appassimento sui graticci, posizionati sui lastricati assolati delle terrazze di tenuta Castelserranova, a un soffio dal mare Adriatico e dall’Oasi Naturalistica di Torre Guaceto, un’area marina protetta con zone umide di macchia mediterranea e ambiente palustre salmastro. Un Negroamaro austero, potente, vigoroso.

Nel 2007 arriva in Azienda la toscana Graziana Grassini, uno dei nomi più prestigiosi dell’enologia italiana, che firma il Graticciaia 2005. Competente, dinamica, e coraggiosa (perché ci vuole coraggio a confrontarsi con l’eredità lasciata da Garofano), non si scontra ma si confronta con ciò che c’era prima, imparando innanzitutto ad amare e a conoscere il Negroamaro.  Con la sensibilità che la contraddistingue, coglie l’essenza stessa del Graticciaia; ne rispetta la forza, avvolgendolo di eleganza e finezza inimitabili.

La verticale di 7 annate di Graticciaia dell’Azienda Vallone ha permesso di scoprire lo spirito di questo confronto fra due grandi scuole enologiche. Esaltante vedere svelati i segreti di un vino che sopravvive al tempo, con accenti e sfumature inaspettate e sorprendenti.

Il 1990 apre con ampie note di terziarizzazione; sfumature ferrose e iodate, speziato piccante e un sottofondo di frutta nera matura. Sorprendente al sorso, di freschezza ancora vivissima e sapidità lunga e gradevole. 

Nel 1993 emerge la tempra indomabile del Negroamaro, malgrado l’annata non sia stata delle più favorevoli (vendemmia anticipata). È marcato territorialmente da profumi di mirto e alloro, accenti di terra bagnata, sottobosco e radice di china su un refolo di mirtillo rosso. Fiero e generoso, lungo nella freschezza e deciso nei tannini eleganti e serici.

Il 1996 ha un’anima elegantemente speziata di cardamomo e cumino, ginepro ed erbe amare di campo, visciole e piccoli frutti di rovo, aciduli e penetranti nel ricordo. Gustativa potente, dalla freschezza ricca e vivace, audace nei ricordi di arancia sanguinella e tocco amaricante.

Un 2000 ricco di sfumature e di garbo. Note di marasca sotto spirito, composta di prugne, fiori appassiti che chiudono scuri e profondi su sensazioni iodate, terragne, inchiostrate. Bocca perfettamente rispondente nei toni scuri e potenti che mettono in evidenza il carattere energico della freschezza e la finezza dei tannini vellutati.

L’annata 2005 cambia firma e timbro. I profumi ancora scuri e profondi si fanno meno austeri e schivi. Note di gelso, legno di liquirizia e china, delicato balsamico su ricordi di erbe aromatiche e tappeto minerale che rivela una profonda unione del Negroamaro alla sua terra. Bocca sontuosa, e ricca, in cui l’acidità marca il passaggio fondendosi con un avvolgente calore e tannini levigati. Finale dai ricordi lunghi e godibili che ripropongono modulazioni amaricanti.

Un 2008 di straordinaria eleganza e una tale ampiezza di profumi da suggerire sinestesie: fruttato caldo e solare, polposo e morbido su note mediterranee di sottobosco e mirto, toni ferrosi, ed erbe amare. Assaggio potente e magnificamente equilibrato in cui tutte le componenti sembrano rispondere a un unico registro stilistico. Lunghi i ricordi che nel finale ripropongono gli accenti aromatici di mirto e una magistrale sensazione inchiostrata.

L’ultimo Graticciaia, il 2011, non ammette repliche. È un grande Negroamaro e sa di esserlo. Elegantissimo, aristocratico, suadente. Profumi netti e raffinati di marasca, prugna e mirtillo rosso si uniscono e si fondono con cardamomo, cumino, alloro e menta, in un lungo susseguirsi di sensazioni. Il tannino è vigoroso e autorevole, fluente e morbido. Fresche e sapide le sensazioni del finale che portano note di inesauribile profondità e finezza, riproponendo la frutta rossa, la nota piccante delle spezie e un tono chinato piacevolissimo.

 

Agricole Vallone
Via XXV Luglio, 7
73100 Lecce  
Tel. 0832 308041
info@agricolevallone.it
www.agricolevallone.it

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