Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
A volte è fumé
Pubblicato il 26/02/2016
Fotografia

Sauvignon Blanc Fumé Maso Wallenburg

La cantina Wallenburg, situata sulla collina di Martignano che domina la città di Trento, è stata fondata intorno alla fine degli anni Ottanta da Paolo Montresor insieme al conte Enrico di Sarentino Wallenburg. La famiglia Montresor ha una lunga storia enologica alle spalle, iniziata in Francia nel XVII secolo; il capostipite era il conte Claude de Bourdeille de Montresor, nato nella regione della Touraine, nel castello rinascimentale del piccolo villaggio che ancora oggi porta il suo nome; molto attivo nella vita politica dell’epoca, fu consigliere del duca d’Orleans e grande oppositore del cardinale Richelieu, contro il quale congiurò, senza successo, per due volte. A metà dell’Ottocento un ramo della casata si trasferì in Veneto, nella zona della Valpolicella, dove acquistò diversi terreni e fattorie per proseguire una delle attività più redditizie della famiglia, la coltivazione della vite e la produzione di vino. Nell’arco di un secolo la famiglia Montresor è diventata un punto di riferimento per la tradizione vitivinicola dell’intero areale. Giunti alla quarta generazione, i Montresor hanno deciso di estendere i propri orizzonti produttivi fuori dal Veneto, per questo hanno acquisito in Trentino il maso Jobstreibitzer, un podere alle falde del Monte Calisio che versava in stato di abbandono e che dopo il restauro conservativo e la bonifica agraria è stato battezzato Maso Wallenburg.

Tipico esempio di architettura rurale trentina del Settecento, il maso ospita la sede dell’azienda vinicola e un agriturismo che offre agli avventori la possibilità di effettuare degustazioni e visitare i locali scavati sotto la montagna in cui sono conservati i vini della casa. Specializzata nella realizzazione di spumanti TrentoDoc, come il Corte Imperiale, il rosé Cuvée Costantinopoli, la Cuvée del Conte Fondatore e il Pas Dosé, la cantina produce anche vini fermi sia da vitigni a bacca rossa (da citare per la tipicità il Novello di Teroldego, cultivar originaria della vicina Piana Rotaliana) e a bacca bianca. Tra questi ultimi il Gewürtztraminer in purezza Maria Adelaide, ricavato da vigneti situati a 350 metri di altitudine su terreni marnosi le cui uve sono raccolte in leggera surmaturazione e sottoposte a criomacerazione per una notte, e il Sauvignon Blanc Fumé, Igt delle Venezie.

Il Blanc Fumé, che strizza un occhio nello stile e nel nome ai grandi Sauvignon della Valle della Loira, è fermentato in contenitori inox e affinato per qualche mese parte in acciaio parte in barrique. L’ultima annata disponibile in commercio, la 2014, dà esempio di nerbo e carattere in ogni fase delle degustazione; dal corpo paglierino, attraversato da lampi verdolini, si sprigiona una candida florealità affiancata da note di lantana, cuore di sedano e cespuglio di bosso; a completare il mélange olfattivo incalzano pesca bianca, pompelmo, maracuja e sensazioni minerali. Nel palato deflagra con una freschezza citrina trascinante per intensità e tenuta, sorretta da una mineralità altrettanto espansiva. Di fronte a tanta irruenza il calibrato tenore alcolico e la pur buona dotazione glicerica stentano un po’ per emergere ma è un peccato veniale che è subito cancellato dagli ultimi, seducenti sussurri di questo vino, ispirati ancora a sentori di vegetale nobile e polvere di marmo.

 

Maso Wallenburg
Via Bassano, 3
38121 Trento
Tel. 0461 821513
eugenio@masowallenburg.it
www.masowallenburg.it

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA