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Una Domenica da Sommelier
Pubblicato il 05/02/2016
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All’imperdibile evento privato di domenica 24 gennaio da Cuzziol, non poteva mancare Fondazione Italiana Sommelier, pronta a degustare per voi prodotti eccelsi di tutta Europa e a raccontarvi di quanto abbiamo “scoperto”.

Grandi nomi del mondo del vino erano presenti, tra i quali spiccano: Bruno Paillard, Domaine de la Rectoire, Domaine Cauhapé, Marcel Deiss, Ottin, Parusso, solo per citarne alcuni.

Possiamo proprio dire che la domenica del sommelier parla tutte le lingue, i profumi e i colori del mondo da Cuzziol.

Pan brioche, rosa, violetta, crosta di pane, foglie di pomodoro, marasca, cenere, pepe nero, ribes, lamponi, vaniglia, sono solo alcuni del variegato ventaglio di aromi che ci hanno accompagnato in questo esclusivo evento che ha portato produttori eccezionali da tutta Europa a presentare le proprie “chicche”.

A completare la degustazione, una splendida cena a buffet con tanto di cooking show. Quattro chef a confronto con quattro piatti “gourmet” internazionali.

IN PRIMIS LO CHAMPAGNE SEGUITO DAI VARIEGATI BIANCHI EUROPEI:

La Francia come sempre, parte in pole position con differenti territori: i più noti Champagne, Borgogna, Alsazia, Roussillon e una sorprendente Jurançon.

A capofila nella Champagne, Bruno Paillard, con una degustazione guidata che ha messo in luce 4 prodotti tanto eleganti quanto estremamente diversi tra loro.

Un Première Cuvée extra brut, sboccatura giugno 2015, realizzato con 30 dei migliori “crus”. Piacevoli le percezioni agrumate e mandorlate che fanno da corredo alla fragrante nota iniziale.

Segue Rosé Première Cuvée extra brut, pinot nero e chardonnay per un rosa antico elegantissimo, brillante, che ci inebria con queste note acidule di lampone e ribes, contrapposte ad una piacevole nota di frutta secca, burrosa, e di violetta.

Una sfida “provocatoria” che ci lancia la figlia di Paillard è il penultimo assaggio.

Un Blanc de Blanc Grand Cru, 2004, con una complessità gusto-olfattiva notevole. Fiori bianchi, gelsomino, rosa, pane tostato di un’eleganza notevole e persistente.

Sorprendente invece il Nec Plus Ultra 2003, dove lo champagne si libera per diventare puro spirito, inafferrabile, libero e vivo. Pan brioche, canditi, mandorle, contrapposti ad un assaggio inizialmente secco e minerale.

La Borgogna invece ci colpisce con lo CHABLIS Premièr CRU 2003 di DANIEL DAMPT, dove l’eleganza della violetta, del ribes e della pesca gialla la fanno da padrone.

Piacevole scoperta invece i vini dello Jurançon con Domaine CAUHAPÉ, che ha presentato un Petit Manseng 2012 in purezza dalle note lunghe, eleganti e fruttate.

Per quanto riguarda l’Alsazia, MArcel deiss, convinto sostenitore del biodinamico, ci presenta invece degli assemblaggi di vari vitigni alsaziani che sfoderano eleganti bouquet floreali.

Abbandonata la Francia, il gioco si fa duro tra la morbidezza del Riesling e del Grüner Veltliner austriaci di RABL e la freschezza, la mineralità e la pulizia di Ribolla e Sauvignon sloveni.

Dopo aver viaggiato l’Europa con i bianchi torniamo in Italia, tra Piemonte e Valle d’Aosta, per dei rossi che non hanno bisogno di presentazioni.

 

Parusso ci presenta 3 giovanissimi Barolo annata 2012 in cui è possibile scoprire come le tre differenti zone di produzione, mantenendo lo stesso processo produttivo, donino caratteri e corredi aromatici unici e caratteristici.

Saliamo di altitudine e incontriamo l’avanguardista Ottin, che porta oltre al più noto Pinot nero anche Fumin e Cornalin.

DULCIS IN FUNDO..

Torniamo all’estero con Domaine de la Rectoire, a Banyuls per la precisione, per concludere in dolcezza questa degustazione. Tipiche note “rancio”, tostate e di frutta sotto spirito per un rosso dolce e dai sentori iodati.

 

Un’avventura indimenticabile dove la cultura e la passione per il vino portata avanti da Fondazione Italiana Sommelier trova massima espressione, accolta dal caloroso e partecipe pubblico presente alla degustazione.

 

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