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Il Fiano in due bottiglie
Pubblicato il 02/10/2015
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Nel 2011 il New York Times dedicava un articolo al Fiano di Avellino, definendolo un vino italiano sorprendente da ascrivere tra i migliori bianchi del nostro Paese. Che la Campania negli ultimi venticinque anni abbia implementato la qualità delle proprie bottiglie è un dato di fatto, connivente un’enologia che ha preferito rinunciare a caratteri agevolmente attraenti per muoversi verso qualcosa di proprio. L’avellinese è un territorio che vede operare in sinergia suolo, clima, ambiente e persone rispettando la definizione scolastica di terroir ed ha aiutato, senza troppe difficoltà, i produttori nel perseguire tale obiettivo.

La piana di Avellino, in senso anti orario da est a ovest, è circondata dai Monti Piacentini, dall’Appennino campano e dal monte Tuoro che prestano protezione da venti freddi provenienti dal levante; il terreno di origini vulcaniche è ricco di argilla nel sottosuolo e offre ausilio alle vigne durante le torride e secche estati: sommando gli elementi fino ad ora elencati, grandi risultati possono essere ottenuti.

Oggi voglio raccontarvi il Fiano attraverso le bottiglie di due produttori meritevoli di rappresentare questa denominazione ovunque nel mondo: Guido Marsella e Ciro Picariello. Ciò che accomuna Marsella e Picariello è che ognuno di loro, in prima persona, segue la produzione del vino in vigna quanto in cantina, alla ricerca di uno stile che allo stesso tempo personale e territoriale.

Guido Marsella è proprietario di vigne piantate venticinque anni fa, situate esclusivamente nella zona di Summonte ed allevate su terreni roccioso-argillosi. Le uve sono vendemmiate verso la fine di Ottobre, vinificate in solo acciaio, per poi finire sul mercato venti mesi dopo la vendemmia.

L’annata 2011 si mostra interessante già dall’analisi visiva dove un colore giallo carico e dorato preannuncia un vino dai tratti interessanti. Il naso, distinto, apre con inconfondibili note affumicate, cui seguono tutti gli elementi varietali come le nocciole tostate, i fiori gialli, pompelmo e pietra focaia. In bocca la struttura e l’equilibrio difendono il profilo del vino, che corona il tutto attraverso un lungo finale.

Ciro Picariello invece prende le uve da due vigneti di proprietà collocati a Summonte e a Montefredane, ad un’altezza di 500/600 metri sul livello del mare. Dopo la vendemmia le uve fermentano per sessanta giorni a basse temperature, affinano tre mesi in acciaio e terminano il loro percorso con ulteriori tre mesi di bottiglia. La 2012 conferma alla vista un colore dorato di pregevole consistenza. Al naso si palesano note vegetali come rosmarino o menta, mostrando una forma di balsamicità. In un secondo momento si rafforzano le note scure simili a tabacco che convogliano a una conclusione minerale. Anche qui struttura ed equilibrio coesistono con una dose minerale che rende la persistenza del vino durevole.

Guido Marsella 
Via Marroni, 1
83010 Summonte (AV)
Tel. 082.691005
www.guidomarsella.com
cantine@guidomarsella.com

Ciro Picariello
Via Marroni, 18 A 
83010 Summonte (AV) 
Tel. 0825 33848 
www.ciropicariello.it
ciropicariello65@gmail.com

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