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Incontro con Sebastiano Somma
Pubblicato il 05/06/2015
Fotografia

Campano doc, compie i primi passi verso il palcoscenico già in giovane età nella cittadina partenopea. Poi si trasferisce a Roma contaminandosi con fotoromanzi e Tv. Per anni sogno proibito di molte donne, crea un percorso di tutto rispetto, raggiungendo diversi picchi a piccoli passi. Discreto, schietto, dice di sé: “Non conosco il motivo per il quale sono considerato attraente. Sono certo, però, di trasmettere sicurezza e di possedere una discreta personalità”. Piacevole, misterioso ed avvolgente come un calice di Pinot Nero Hofstätter 2010, si rasserena bevendo un sorso di Amarasco Principe Pallavicini 2005.

Che differenza intercorre tra gli sceneggiati televisivi di un tempo e le fiction di oggi?
Gli sceneggiati proponevano tematiche scelte accuratamente da produttori e registi di un certo calibro, ma specialmente di spiccata sensibilità. Oggi i meccanismi sono diversi, si cerca più il nome dell’attore  che la storia . I prodotti di un tempo, se visti ancora adesso, risultano più coinvolgenti e ci lasciano sognare . Attualmente, sebbene ci sia un numero elevato di  fiction, la qualità non è sempre eccelsa.

Progetti lavorativi imminenti?
Sono in procinto di partire per il Veneto proprio per una fiction dal titolo Infernet, regista Giuseppe Ferlito. Ovviamente il tema è il rapporto di dipendenza e la distorsione con la quale alcuni vivono la rete. In autunno, invece, tornerò a teatro con la regia di Enrico Maria La Manna con Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller. Indosserò il panni di Eddie Carbone, siciliano, che durante gli anni ’50 è costretto ad emigrare in America. Si tratta di un copione intenso, complesso proprio come lo cercavo io. Sarà in scena al teatro Parioli a novembre per poi spostarsi nelle altre regioni del Bel Paese.

Durante le Sue tournée quale regione Le ha più rapito il gusto e l’olfatto a proposito di vini?
La Sicilia. Già ai tempi del servizio militare, svolto a Trapani, mi aveva catturato la cittadina di Alcamo. Successivamente ci sono ritornato numerose volte per lavoro. Cortometraggi, rappresentazioni teatrali. Quel luogo ha qualcosa di magnetico. Come gli scrittori dell’isola: Vitaliano Brancati, Leonardo Sciascia, Tomasi di Lampedusa sono inimitabili ed indimenticabili. Ho assaggiato un piatto di pasta con le sarde abbinato al Kilim Rosso di Antonello Cassarà, si è trattato di un connubio perfetto.

Il Nettare di Bacco dell’ adolescenza
Il Lambiccato per il giallo paglierino, l’odore di miele, i fiori e la  frutta gialla che  non potevano fare altro che attrarre un giovane aspirante bevitore.

Che cosa ci abbinerebbe?
Una fetta di pastiera che resta il mio dolce preferito

Una citazione sul vino
L’amore inespresso è come il vino tenuto nella bottiglia: non placa la sete (George Herbert)

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