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Alfiera
Pubblicato il 03/04/2015
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Ci sono grandi vini che graffiano il territorio e lo esprimono attraverso l’eleganza e la bellezza della loro anima e lo porgono così com’è, senza indugi. La Barbera di questa settimana ne è un esempio, una conferma, una dottrina. È il caso della Barbera d’Asti Superiore Alfiera 2006 di Marchesi Alfieri (annata per la quale non era stata ancora riconosciuta la Docg, raggiunta nel 2008; si tratta quindi di un vino Doc). Cantina storica che ha sede nel castello di San Martino Alfieri sulle colline del Piemonte tra Asti e Alba. A produrla dal 1990, sono tre sorelle, Emanuela, Antonella e Giovanna San Martino di San Germano coadiuvate, dal 1999, dal bravo enologo e direttore, Mario Olivero. L’azienda, condotta dal 1985, ha però una storia antichissima di vendemmie che risale al 1337, anno in cui, documenti di famiglia attestano l’esistenza di vigneti sui terreni di San Martino. Il vino, fatto da uve Barbera in purezza proviene da un vigneto, un “sorì” antico di 4 ettari piantato nel 1937. Il nome deriva dalla cascina sovrastante la collina denominata Alfierina. La vendemmia 2006 è stata la tipica piemontese con frutto preciso che mantiene negli anni personalità e un ottimo equilibrio al naso e al palato esprimendo una certa mineralità. Raccolta manuale delle uve, fermentazione sulle bucce in vasca di acciaio alla temperatura di 28°-30° per 15-20 giorni con délestage e leggeri rimontaggi. Fermentazione malolattica in legno con bâtonnage. L’affinamento avviene in barrique di rovere francese (Allier e Tronçais) da 225 e 500 litri per 18 mesi; in bottiglia per 6-8 mesi a temperatura controllata di 15° C prima della messa in commercio.

Complesso e debordante nei profumi e nella beva. Caldo, armonioso, avvolgente. L'impatto di scorza d'arancia al cioccolato fondente mista a note boisé fa entrare in una dimensione irreale. Poi tostatura di caffè e le fave del caffè con tanta cioccolata amara stesi su un tappeto umido dove cogli i frutti di bosco, quelli neri, scuri come la pece. Anche il suo incarnato rubino è impenetrabile, coeso. Si espande, dopo, al palato; prima bussa un po’ sferico con i suoi tannini vellutati, poi entra caparbio e con un carattere che non dimentichi. Lui c’è e imprigiona anche il retrogusto con un fruttato accondiscendente e nobili sensazioni torrefatte. Un vino che prende vita da vigne vecchie di oltre settant’anni, ha dalla sua parte tempo, storia e poesia lunga e infinita. Le parole d’ordine sono bellezza e austerità.

Marchesi Alfieri
Piazza Alfieri, 28
14010 San Martino Alfieri (AT)
Tel. 0141 976015 
www.marchesialfieri.it 
info@marchesialfieri.it

 

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