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L’Anima di Livernano
Pubblicato il 03/04/2015
Fotografia

Fino all’inizio degli Anni 90 Livernano è stato un piccolo borgo contadino abbandonato in cima a una collina in prossimità di Radda in Chianti. Oggi, interamente restaurato, è una fiorente azienda agricola, immersa in un paesaggio idilliaco, che ospita un accogliente agriturismo e una tenuta di 70 di ettari, una dozzina dei quali destinata a vigneti ad alta densità, posti su terreni ricchi di galestro e arenaria. Fautore della metamorfosi è stato il produttore di musical Robert Cuillo che insieme a sua moglie Gudrun ha scelto la Toscana come “buen retiro” da Brodway; nel 1993 i coniugi Cuillo hanno acquistato l’intera proprietà e le hanno ridonato in pochi anni l’antica luce, impiantando nuovi vigneti e ampliando gli uliveti esistenti. Da subito hanno intrapreso l’attività enologica e, a dispetto della tradizione “rossista” toscana, in una produzione votata soprattutto al Sangiovese hanno inserito anche un vino bianco, L’Anima; risultato di un progetto ambizioso, con una predominanza di Chardonnay, una buona dose di Sauvignon Blanc e un piccolo contributo di Gewürztraminer, questo vino trova il punto di forza nel perfetto raccordo tra le differenti personalità delle uve che concorrono al blend, ulteriormente esasperate dalle diverse tecniche di fermentazione; il Sauvignon infatti è lavorato in acciaio e riposa 7 mesi sulle fecce per massimizzare l’estrazione degli aromi varietali e lasciare intatta la dotazione di acidità mentre lo Chardonnay e il Gewürztraminer sono fermentati in barrique. L’eleganza e la complessità aromatica, con fiori freschi fusi ad agrumi, note erbacee e spezie dolci, rappresentano una costante in ogni fase della degustazione e in ogni annata prodotta; di notevole impatto il millesimo 2012, in cui l’assaggio, grasso e molto morbido, è chiosato da una lunga coda, sapida e ammandorlata.

L’Anima appare subito come un vino facondo ed espressivo, che ha tanto da dire e lo declama a chiare lettere; tra le tante poesie sul vino composte da vari autori (da “Ode al vino” di Pablo Neruda a “Sonetto del vino” di Jorge Luis Borges), questa etichetta, col nome e i contenuti e per naturale vocazione, ne richiama una in particolare: “L’anima del vino” di Charles Baudelaire. Leggiamola.

L’anima del vino

Dentro le bottiglie cantava una sera l’anima del vino:
“Uomo, caro diseredato, eccoti un canto pieno
di luce e di fraternità da questa prigione
di vetro e da sotto le vermiglie ceralacche!

So quanta pena, quanto sudore e quanto sole
cocente servono, sulla collina ardente,
per mettermi al mondo e donarmi l’anima;
ma non sarò ingrato né malefico,

perché sento una gioia immensa quando scendo
giù per la gola d’un uomo affranto di fatica,
e il suo caldo petto è una dolce tomba
dove sto meglio che nelle mie fredde cantine.

Senti come echeggiano i ritornelli delle domeniche?
Senti come bisbiglia la speranza nel mio seno palpitante?
Vedrai come mi esalterai e sarai contento
coi gomiti sul tavolo e le maniche rimboccate!

Come accenderò lo sguardo della tua donna rapita!
Come ridarò a tuo figlio la sua forza e i suoi colori!
Come sarò per quell'esile atleta della vita
l'olio che tempra i muscoli dei lottatori!

Cadrò in te, ambrosia vegetale,
prezioso grano sparso dal Seminatore eterno,
perché dal nostro amore nasca la poesia
che come un raro fiore s'alzerà verso Dio!”


Livernano
Loc. Livernano 67/A
53017 Radda in Chianti (SI)
Tel. 0577 738 353
www.livernano.it
info@livernano.it

(La foto di apertura è "Deep Breath" di Melanie Weidner, 2005)

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